Isis, dopo un anno di silenzio il ‘Califfo’ al-Baghdadi rinnova l’appello al jihad
Il messaggio audio, il primo dal settembre scorso, diffuso sui media ufficiali dello Stato islamico. L’invito a combattere e resistere fino alla vittoria finale. Riferimenti a eventi recente della regione. Secondo l’Onu, l’Isis può contare ancora oggi su almeno 30mila combattenti e ha ampliato il raggio di azione.
Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Lo Stato islamico (SI, ex Isis) ha pubblicato un messaggio audio della durata di quasi un’ora del proprio leader Abu Bakr al-Baghdadi, dopo quasi un anno di silenzio che aveva alimentato le voci di una sua possibile morte. Nel suo intervento, il primo dal settembre scorso, il “Califfo” si rivolge ai suoi sostenitori invitandoli a continuare a combattere e resistere in vista della vittoria finale.
A diffondere l’audio uno dei media principali legati all’Isis, Al Furqan, in concomitanza con la festa musulmana del sacrificio, l’Eid Al-Adha. Sebbene il messaggio non contenga una data precisa, il leader del gruppo jihadista sembra fare riferimento ad eventi recenti, fra i quali l’arresto di un pastore protestante statunitense in Turchia.
Dopo una rapida ascesa fra la seconda metà del 2014 e il 2105 in Siria e Iraq, arrivando a conquistare metà del territorio e macchiandosi di crimini gravissimi contro l’umanità, in seguito i jihadisti hanno perso progressivamente terreno sotto la spinta militare di Damasco (con l’alleato russo) e dell’esercito irakeno, sostenuto da curdi e una coalizione internazionale a guida Usa. Oggi controllano solo alcune aree limitate a cavallo fra i due Paesi; tuttavia, la loro ideologia resta ancora viva e la sconfitta militare non cancella la minaccia.
“Per i Mujahideen - afferma al-Baghdadi - la misura della vittoria o della sconfitta non è legata a una città o a un luogo”, ma è insita nella “forza dei nostri soldati”. Un tentativo, secondo gli analisti, di giustificare le pesanti battute di arresto sul piano militare dell’ultimo periodo.
Il leader dell’Isis ha una taglia di 25 milioni di dollari sulla propria testa; in passato egli è stato dato per morto o ferito in modo grave a più riprese. Secondo esperti di intelligence la voce sarebbe proprio quella del “Califfo” e il messaggio sarebbe stato registrato di recente, al massimo una decina di giorni fa. Oltre al pastore Usa, egli accusa giordani e curdi di tradire gli arabi e rimprovera con durezza alle milizie siriane, divise fra loro, di aver abbandonato la Ghouta orientale e Idlib (Siria).
Il messaggio del leader jihadista arriva a poca distanza dalla pubblicazione di un rapporto delle Nazioni Unite, secondo cui l’Isis rappresenta ancora un pericolo con i suoi 30mila fedelissimi sparsi nel mondo. Uomini del “Califfo” sarebbero presenti anche in molte nazioni dell’Europa, oltre che in Siria, Iraq e nazioni dell’Asia centrale, allargando così il loro campo di azione.