Iran: cresce la popolazione, crollano i matrimoni e tasso ‘allarmante’ di divorzi
Secondo i dati dell’Anagrafe civile si registra un calo del 9% nelle unioni rispetto all’anno passato. Si conferma il trend iniziato a fine anni duemila. Aumenta l’età media in cui ci si sposa: da 18 negli anni ‘80, ai 23 del 2018. Rispetto al 2016 la popolazione è cresciuta del 4,7%, toccando quota 83,75 milioni.
Teheran (AsiaNews) - Cresce la popolazione, crollano i matrimoni, aumentano i divorzi a un tasso definito “allarmante”. È quanto emerge dagli ultimi dati diffusi in questi giorni dall’Anagrafe civile nazionale iraniana (Nocr), che registra un calo del 9% nelle unioni rispetto all’anno precedente, a conferma di un trend in progressiva diminuzione iniziato a fine anni duemila e che non sembra invertire la rotta.
Alireza Sajedi, responsabile del Nocr, sottolinea che il dipartimento ha registrato in tutto il Paese “550.565 matrimoni nell’anno [iraniano] 1397”, un dato che “rivela un crollo di circa il 9% se raffrontato al 1396”. Lo scorso anno anche l’agenzia semi-ufficiale Tasnim, legata ai Guardiani della rivoluzione (Pasdaran), aveva rilanciato “l’allarme rosso” delle autorità, preoccupate per la situazione dei matrimoni e dei divorzi nella Repubblica islamica.
Nel 2008 si registrava un caso di divorzio a fronte di otto matrimoni. A dieci anni di distanza, il dato è cambiato in modo radicale passando a un divorzio per tre matrimoni. Nel 2017, per ogni mille abitanti vi sono stati due casi di divorzio; nella provincia di Teheran il valore è ancora superiore ed è pari a tre divorzi ogni mille persone.
Sajedi, capo del gruppo di analisi statistiche del Nocr, ricorda che l’età media dei matrimoni nel 2018 è di 23 anni; ai primi anni ‘80 l’età media risultava di gran lunga più bassa, attorno ai 18 anni. Secondo i dati relativi all’anno persiano 1396 (che va dal marzo 2017 allo stesso mese del 2018), prosegue l’esperto, il numero maggiore di divorzi si registra nelle giovani fra i 15 e i 19 anni che rappresentano il 29,84% del totale. Fra gli uomini, il dato più alto emerge nella fascia fra i 20 e i 24 anni, che rappresentano il 23,5% complessivo.
Prendendo in considerazione le decadi, il maggior numero dei divorzi (pari al 40%) è nelle donne fra i 21 e i 30 anni. Più elevata risulta l’età per gli uomini, dove il maggior numero di separazioni avviene fra i 31 e i 41 anni.
In termini generali, la popolazione (dati aggiornati a settembre 2019) è cresciuta del 4,7% rispetto all’ultimo censimento condotto tre anni prima, toccando quota 83,75 milioni. Il Paese ha mantenuto stabile il trend di crescita, pari a un milione di persone ogni anno. L’ aumento della popolazione resta un fenomeno concentrato nelle grandi città e nei centri urbani, mentre nelle aree agricole e nelle zone rurali il tasso di crescita è pari a zero.
Infatti, fra il 2016 e il 2019 è rimasto invariato il dato sulla popolazione rurale, che è fermo a quota 21 milioni ovvero un quarto del totale. Nel 1979, anno della Rivoluzione islamica, la popolazione urbana e quella dei villaggi si equivalevano.
Al marzo 2019 la spesa annuale delle famiglie nelle aree agricole è di 1900 dollari circa, a fronte di un reddito di poco superiore ai 2mila dollari. Nelle città la spesa media delle famiglie è di 3500 dollari, mentre le entrate si aggirano sui 3800 dollari.