Inquinamento, aumenta lo smog intorno a Shanghai e Hong Kong
La stretta sulle emissioni a Pechino spinge le industrie dal nord al sud del Paese. La media cinese è di 64 microgrammi di Pm2.5, sei volte più del limite imposto dall’Oms.
Shanghai (AsiaNews/Agenzie) – La concentrazione di smog nella regione del delta del fiume Yangtze, vicino Shanghai, è aumentata del 20% nel solo mese di gennaio. A riportarlo sono dati ufficiali resi pubblici ieri, che fanno sorgere il sospetto che la stretta di Pechino sull’inquinamento nel nord del Paese stia spingendo le industrie pesanti a muoversi verso sud.
Nell’area, la concentrazione di particelle dette “Pm2.5” ha raggiunto una media di 72 microgrammi, sette volte al di sopra del livello raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ovvero 10 microgrammi per metro cubo.
I primi due mesi del 2017 erano stati segnati da alti livelli di smog, al punto che decine di città hanno dovuto dichiarare lo stato d’allerta e imporre restrizioni al traffico, chiudere fabbriche e scuole. Per combattere la crisi, 28 città avevano preso l’impegno di ridurre le particelle di Pm2.5 del 10-25% fra l’ottobre del 2017 e il marzo 2018. Le misure hanno portato a un calo delle emissioni per una media del 33% fra ottobre e gennaio, ma in Cina il valore medio resta di 64 microgrammi per metro cubo, sei volte più alto del limite imposto dalla Who. Ad agosto, era scattato l’allarme per l’incremento dei tumori ai polmoni dovuto all’inquinamento dell’aria.
Oltre all’area dello Yangtze, anche quella del fiume delle Perle vicino ad Hong Kong ha registrato un aumento per il 3,9%.delle emissioni di Pm2.5
Inoltre, l’ambizioso piano di convertire il sistema di riscaldamento delle abitazioni da carbone a gas naturali si è dimostrato una sfida complessa, finendo per lasciare numerosi villaggi senza rifornimento di gas durante fasi più gelide dell’inverno.
11/02/2022 12:59
23/07/2007