Influenza aviaria: nuovi focolai in Giappone; immune la Thailandia
Tokyo (AsiaNews/Agenzie) Le autorità giapponesi temono una nuova ondata dell'influenza aviaria, dopo che focolai del virus sono stati scoperti nella prefettura di Kyoto.
Ieri, 8 marzo, una coppia di giapponesi che gestiva un allevamento di pollame affetto dal virus si è suicidata. I due erano accusati di aver nascosto la morte in massa dei loro polli e di aver contribuito a diffondere l'epidemia. La polizia ha trovato un biglietto su cui era scritto: "abbiamo causato così tanti problemi".
La polizia ha rinvenuto i corpi di Hajimu Asada, 67 anni, e sua moglie Chisako, 64, impiccati a un albero fuori da un recinto di polli a Himeji, circa 500 km a ovest di Tokyo. Nel loro allevamento a Tamba (Kyoto), ogni giorno morivano circa un migliaio di polli; in totale ne sono morti 18 mila. Il giorno prima del suicidio, 2 dei 4 corvi morti trovati vicino l'allevamento erano risultatati positivi al virus. Suscita preoccupazione la notizia che la coppia ha venduto circa 15 mila polli ed esportato circa 900 mila uova
Secondo gli esperti, il virus si sta ancora diffondendo: la scorsa settimana erano stati trovati altri focolai in un allevamento a 5 km da quello degli Asada. Un mese fa, dopo che era emersa la notizia della moria sospetta nell'allevamento Asada, nelle vicinanze si registrava già la morte di 130 mila volatili.
Intanto, la Thailandia, uno dei paesi più colpiti insieme al Vietnam, si è dichiarata immune dal virus. Dal 25 febbraio non si registrano casi di contagio. Yukol Limlamthong, direttore generale del dipartimento di zootecnia del Ministero dell'Agricoltura, ha detto che, in base al regolamento dell'Organizzazione Mondiale della Salute Animale (OIE), si possono di nuovo allevare polli dopo 3 settimane senza nuovi casi di contagio. Ma ha aggiunto che "per sicurezza, i thailandesi inizieranno di nuovo ad allevare polli dall'inizio di aprile". (MR)17/01/2004