14/05/2004, 00.00
INDIA
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Indù e cattolici hanno celebrano insieme la festa di Nostra Signora dei Miracoli

Panaji (AsiaNews/Ucan) – Il terzo lunedì dopo pasqua segna la festa di Nostra Signora dei Miracoli ed è oggetto di culto per i cattolici ma anche per gli indù, i quali considerano la statua presente presso la Jerome Church, a Matusa, 12 chilometri a nord della capitale statale Panaji, come una fonte di grazia e favori soprannaturali. Centinaia di indù si sono recati in pellegrinaggio a Goa gli scorsi 26 e 27 aprile, assieme ai cattolici, per deporre fiori e sculture di cera ai piedi della statua, per esprimere la loro devozione e gratitudine per cose come l'essere stati guariti da malattie o benedetti con l'arrivo un figlio.

Padre Carlisto Coelho, vice-pastore pressa la St. Jerome Church, ha spiegato che soprattutto gli indù considerano la festa come una fonte di miracoli. La data è in relazione alla conversione di molti indù del luogo durante il regime coloniale portoghese (1510-1961). "I fedeli sono convinti che molto tempo fa la statua abbia protetto la città e i suoi abitanti dalla peste", ha spiegato.

Nella settimana precedente la festa, venditori ambulanti e chioschi si sistemano lungo i chilometri di strada che portano al luogo sacro, cerando un'atmosfera simile a quella di una fiera.

Cattolici e indù si sono ritrovati insieme lunedì 26 aprile. Un partito ha addirittura chiesto alla Commissione Elettorale di cambiare la data prevista per le votazioni a cuasa di questo evento, ma la richiesta ha avuto risposta negativa. Una speciale messa serale è stata allora offerta per i fedeli partecipanti alle elezioni che si tenevano nel pomeriggio. Un pellegrino indù che quest'anno si è recato ai piedi della statua è il 62enne Samir Dessai. Ha detto che sua madre lo ha portato per la prima volta a vedere la statua quando era ancora piccolo. "Era solita dire che Nostra Signora dei Miracoli era la sorella convertita di una divinità indù", ha detto. "Oggi per i miei figli è un punto fermo la partecipazione alla festa".

Stando ad una leggenda locale – ha spiegato la giornalista indù Prasanna Shirodkar – la dea Devi Kelbai e le sue sette sorelle visitarono una volta i dintorni di Goa. Attratte dalla bellezza naturale di quei luoghi, decisero tutte di fermarsi, ognuna in una parte differente di quell'area. Alcuni sostengono ora che Nostra Signora dei Miracoli è una di loro, quella che decise di fermarsi a Matusa.

Comune pratica indù è quella di onorare una statua più piccola di Nostra Signora dei Miracoli bagnandone la base con dell'olio contenuto in un vaso di rame. Le cerimonie durano un mese oltre il giorno della festa, ha precisato Cruzinho Pinho, il tesoriere del comitato parrocchiale.

Anche alcuni cattolici praticano l'usanza di mettere olio sulla statua. Cynthia Rosario ha ammesso di non aver ancora capito il significato di questa usanza, ma ha suggerito che "forse è un modo per esprimere la fede che avevano i nostri antenati per Nostra Signora". Pinho ha detto che le autorità parrocchiali avevano pensato di proibire questa usanza ai cattolici, ma poi hanno deciso di educare la gente sulle appropriate espressioni di fede.   

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