08/02/2006, 00.00
FILIPPINE
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Industria mineraria filippina: "l'Arroyo non si faccia influenzare dai vescovi"

di Santosh Digal

I responsabili del settore minerario considerano le osservazioni della Conferenza episcopale filippina una ingerenza non accettabile. La Cbcp aveva riportato delle perdite di cianuro nell'Oceano pacifico.

Davao City (AsiaNews) - Capi e responsabili delle industrie minerarie-estrattive della parte sud di Mindanao hanno invitato l'amministrazione Arroyo a non abrogare il "Mining Act" del 1995, come richiesto dai vescovi della chiesa cattolica delle Filippine. "Sarebbe una ingerenza che non si può permettere, e noi non lo permetteremo", ha dichiarato Melanio Andresan, legale della società mineraria Philco Mining. "Se il presidente deciderà di appoggiare la richiesta della Cbcp (Conferenza episcopale filippina) per mantenere il potere - ha aggiunto - i dirigenti dell'industria mineraria le toglieranno i loro consensi". Andresan ha inoltre minacciato il governo sul rischio di affamare la gente in seguito alla chiusura delle miniere.

Nei giorni scorsi Gloria Macapagal-Arroyo, presidente delle Filippine, ha ordinato la sospensione delle attività minerarie a Bicol a seguito di una dichiarazione della Cbcp che denunciava il grande inquinamento prodotto dall'industria. La Arroyo ha inoltre inviato commissioni di governo nelle miniere di tutto il paese per controllare la situazione.

Edgar Martinez, presidente della "Associazione Mindanao per l'industria mineraria" (Amim) ha dichiarato che il settore minerario non esiterà ad entrare in conflitto con i vescovi se continueranno ad avanzare richieste senza ascoltare le loro ragioni. Martinez ha poi dichiarato che la dichiarazione della Cbcp ha raffreddato gli investimenti stranieri nell'arcipelago in molti settori, non solo in quello minerario. Ha infine garantito la disponibilità a tenere aperto un dialogo con i gruppi che osteggiano il settore minerario per stabilire se il settore avvantaggia o meno il paese.

La Cbcp aveva riportato il fatto che due miniere di Rapu-Rapu nella provincia di Albay hanno perso del cianuro, sfociato nell'Oceano Pacifico. La gente della provincia di Sorsogon, per il timore di contaminazioni da cianuro o da metalli come il mercurio, ha smesso di comperare pesce. La "Lafayette Mining Inc." (Lmi), che coopera con le miniere di Rapu-Rapu, ha però negato l'utilizzo di mercurio, e la dichiarazione è stata sottoscritta anche dal "Dipartimento per l'ambiente e le ricerche naturali".

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