Indonesia: presto libero il pilota condannato per l'omicidio Munir

La Corte Suprema proscioglie Pollycarpus Priyant dall'accusa di aver avvelenato il cibo del noto attivista indonesiano, morto nel 2004; pena ridotta da 14 a 2 anni di detenzione. Forse libero a marzo. Vacilla la credibilità della giustizia indonesiana.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) Il pilota aereo condannato per l'assassinio del noto attivista indonesiano per i diritti umani, Munir Thalib, potrebbe essere libero già il prossimo marzo. Ieri la Corte Suprema indonesiana ha ridotto la pena che Pollycarpus Priyanto stava scontando da 14 a 2 anni di detenzione. I giudici hanno infatti prosciolto l'uomo dall'accusa di aver avvelenato il cibo servito a Munir con una quantità letale di arsenico. L'incidente è avvenuto il 7 settembre 2004 su un volo della compagnia aerea indonesiana, Garuda.

Nel dicembre 2005 il tribunale distrettuale di Jakarta centrale aveva condannato il pilota a 14 anni di detenzione come esecutore del delitto e per "falsificazione di documenti". La Corte Suprema, invece, ha stabilito che non ci sono prove sufficienti per la responsabilità dell'assassinio, ma ha confermato i due anni di carcere per la falsificazione di documenti. Il pilota della Garuda in carcere dal marzo 2005 potrebbe così tornare libero tra pochi mesi.

La sentenza della Corte Suprema ha sollevato forti critiche da parte delle organizzazioni dei diritti umani, che si chiedono se "ci si può ancora fidare della Giustizia in Indonesia". Dal canto loro le autorità politiche e i vertici della polizia assicurano che le indagini sul caso andranno avanti. Il presidente indonesiano Susilo Bambang Yudhoyono ha promesso alla vedova di Munir Suciwati, che il governo troverà e processerà tutti i responsabili del delitto.

Munir, aperto sostenitore della democrazia, si era espresso più volte contro l'esercito indonesiano. Aveva denunciato il coinvolgimento dei militari nelle repressioni Timor est, ed era stato nominato nel 1999 membro di una commissione d'inchiesta dell'Onu sulle violazioni dei diritti umani nell'ex colonia portoghese.