Indonesia: il vulcano Merapi è in eruzione
Emissioni di gas bollenti e pioggia di cenere dalla vetta di uno dei più pericolosi vulcani nel Paese; molti fuggono, ma c'è ancora chi non si decide a lasciare la propria abitazione.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) Da stamattina il vulcano Merapi, sull'isola di Java, è entrato nella fase di attività eruttiva tra nuvole, emissioni di gas bollenti e pioggia di cenere, costringendo alla fuga numerosi abitanti dei villaggi, che fino a ieri si rifiutavano di lasciare le loro case, nonostante un ordine ufficiale di evacuazione.
Cenere grigia ha ricoperto parte della vegetazione ed i tetti delle case nella zona di Ketep, a 10 km dalle pendici della montagna; molte case sembrano deserte dopo che gli abitanti sono fuggiti. Non tutti, però, se ne sono andati. Testimoni oculari raccontano che in giro si vedono persone ripulire le loro abitazioni, minibus commerciali continuare a girare e piccoli negozi ancora aperti.
La montagna "è già esplosa", ha detto il capo del centro di ricerca e tecnologia vulcanica di Yogykarta, il quale ha avvertito che il processo, però, potrebbe essere graduale e non improvviso.
Sabato scorso, 13 maggio, l'Indonesia aveva elevato lo stato di allarme del Merapi al livello più alto, indicato come codice rosso o stato di pericolo. Nonostante questo, ancora migliaia di abitanti lungo le pendici del monte rifiutavano di abbandonare le proprie abitazioni. C'è chi aspetta segni della natura, chi ritiene che sacrifici al monte assicurino la salvezza e chi semplicemente non vuole lasciare raccolto e bestiame, uniche fonti di sostentamento.
Secondo stime governative, delle 34 mila persone da allontanare, solo 12 mila sono state trasferite in strutture di emergenza allestite nei quattro distretti della provincia: Magelang, Klaten, Boyolali e Sleman.
Il Merapi, alto 2.968 metri e situato vicino alla città di Yogyakarta, ha già ucciso 70 persone in un'eruzione del 1994 e 1.300 nel 1930. È considerato uno dei vulcani più pericolosi dell'Indonesia.