Indonesia: attentato all'ambasciata, seconda condanna a morte
Jakarta (AsiaNews) - Achmad Hassan, cittadino indonesiano, e' il secondo condannato a morte per aver partecipato all'attentato contro l'ambasciata australiana a Jakarta del 9 settembre 2004; le vittime furono 12 e 180 i feriti. Ahmad Sobari, presidente della Corte distrettuale di Jakarta, ha dichiarato l'uomo ''colpevole in modo assolutamente convincente'' dei capi di imputazione per terrorismo e per aver nascosto responsabili di atti terroristici.
Il verdetto di oggi segue quello di Iwan Dharmawan Mutho, militante islamico conosciuto anche come Rois, condannato alla pena capitale lo scorso 12 settembre per aver partecipato allo stesso attentato.
Mentre Rois, dopo il pronunciamento della Corte aveva gridato "Allah è grande", Achmad Hassan ha inveito contro i giudici accusandoli di aver ceduto alle forti pressioni di Stati Uniti e Australia che, dal canto suo, ha ben accolto la decisione della Corte distrettuale di Jakarta.
Sobari ha dichiarato che entrambi i condannati sono colpevoli di aver contribuito alla "missione" come atto di terrorismo. "È impossibile perdonare una simile azione commenta il giudice - i colpevoli hanno agito nel nome dell'Islam ma in verità le loro malefatte ne ha ferito l'essenza stessa". "Sono persone crudeli e senza umanità" ha concluso.
Secondo i giudici niente ha contribuito a rendere più "pulito" Achamd Hassan: l'imputato non ha mai mostrato segni di dispiacere o pentimento. Egli è colpevole di aver aiutato 2 attentatori, i malaysiani Azahari Noor e Nurdin Top, a nascondersi. "Dal dicembre 2003 al febbraio 2004 spiegano i giudici - l'imputato ha tenuto i due in casa sua a Blitar".
Uno degli avvocati di Achmad ha annunciato che la difesa farà appello a un tribunale di grado superiore.13/05/2018 05:06