Indonesia: ancora in attesa dell'esecuzione i tre cattolici condannati a morte
Dal carcere Tibo e i suoi compagni, la cui esecuzione sembrava ormai decisa, chiedono il "sostegno morale di tutti i cattolici nel Paese". I tre detenuti incontrano i parenti.
Palu (AsiaNews) Sono ancora vivi i tre cattolici indonesiani di cui giorni fa sembrava decisa l'esecuzione capitale e oggi chiedono a gran voce il "sostegno morale di tutti i cattolici nel Paese". A riferirlo è un parente di Dominggus da Silva, che insieme a Fabianus Tibo e Marinus Riwa è condannato a morte come responsabile degli scontri interreligiosi del 2000 a Poso, Sulawesi centrali.
I famigliari dei detenuti, originari dell'isola a maggioranza cattolica di Flores, hanno visitato ieri i tre in carcere a Palu. Dopo un incontro di 10 ore, Anselmus da Silva ha detto: "Tibo e i suoi compagni chiedono il sostegno morale di tutti i cattolici del Paese; è il grido di gente impotente che da dietro le sbarre cerca ancora giustizia". Secondo il racconto dell'uomo "i tre sono emotivamente stabili e coscienti di essere pienamente nelle mani di Dio; sono pronti a morire da 'martiri' innocenti, non è l'esecuzione a preoccuparli, ma il destino delle loro rispettive famiglie".
Lo scorso 10 maggio, dopo il no del presidente Susilo Bambang Yudhoyono alla seconda richiesta di grazia, sembrava mancassero solo tre giorni all'esecuzione dei tre. Tibo e i suoi due compagni sono gli unici condannati in relazione a un conflitto, su cui non si è fatta ancora completa chiarezza.
Da mesi l'esecuzione sembra "imminente", ma finora non è mai stata rivelata una data ufficiale. Continuano, intanto, le proteste di gruppi per i diritti umani e della comunità cristiana indonesiana, i quali ritengono "ingiusto" il processo subito dai tre.
Una settimana fa il capo della polizia della provincia di Sulawesi centrali, Oegroseno, ha incontrato alcuni alti funzionari governativi e della sicurezza. In questa occasione Oegroseno ha espresso seri dubbi sulla capacità di Tibo, da Silva e Riwa di "orchestrare" scontri come quelli di Palu. Egli ha poi confermato di "avere bisogno dei tre in vita, perché testimoni chiave per svelare il mistero che si cela dietro quelle violenze". Sembra, però, che già da qualche giorno il ministero indonesiano per la Politica e la Sicurezza abbia chiesto all'Ufficio del procuratore delle Sulawesi di stabilire una data precisa per l'esecuzione.