Indonesia: alla vigilia del voto presidenziale Widodo cambia nome alle feste cristiane
Da febbraio non si utilizzerà più il termine “Isa al Masih”, ma il più appropriato “Gesù Cristo”. Per il leader uscente è la volontà di mostrare il volto plurale e aperto del Paese. E archiviare le polemiche e le proteste per il sostegno al suo ministro della Difesa Subianto e al figlio, candidato alla vice-presidenza (in vantaggio nei sondaggi).
Jakarta (AsiaNews) - Alla vigilia del voto presidenziale e parlamentare in Indonesia - nazione musulmana più popolosa al mondo - in un clima segnato da proteste per “l’interventismo” del leader uscente Joko Widodo a favore di Prabowo Subianto, per i cristiani si registra un piccolo, ma significativo cambiamento. Con il decreto presidenziale 8/2024 riguardanti le festività pubbliche, infatti, il capo dello Stato la scorsa settimana ha deciso di modificare in via ufficiale il nome delle ricorrenze, passando dal precedente nome islamico al termine cristiano. Da questo mese di febbraio, quindi, non si utilizzerà più il termine “Isa al Masih”, ma si userà il più appropriato “Gesù Cristo”.
La decisione di Jokowi riguarderà, in particolare, la denominazione di quattro festività presenti nel calendario del Paese: il Natale, che da oggi sarà chiamato “Giorno della nascita di Gesù Cristo”; il Venerdì Santo, che è il “Giorno della morte di Gesù Cristo”; la Pasqua, ora “Giorno della risurrezione di Gesù Cristo” e l’ascesa al cielo, da “Isa al Masih” a “Gesù Cristo”. Alla base della scelta la volontà di Jokowi di mostrare il volto sempre più plurale del Paese a livello di fede religiosa e armonia confessionale.
Da due anni si discuteva della possibilità di cambiare la denominazione delle festività cristiane, da che il ministro per gli Affari religiosi Yaqut Cholil Qoumas lo aveva prospettato durante un incontro con i vescovi indonesiani nelle Molucche nell’aprile 2022. Una scelta legata alla richiesta di gruppi di fedeli che chiedevano di rendere più “cristiana” la terminologia, rispetto ad un utilizzo della denominazione islamica.
Senza particolari proteste o critiche di altri partiti, in particolare di quelli legata alla fazione musulmana, l’idea iniziale ha preso forma ed è diventata legge proprio in queste giornate di vigilia elettorale. Una scelta non casuale, perché lo stesso Jokowi nel trainare la candidatura del proprio ministro della Difesa Subianto - e del figlio Gibran Rakabuming come vice-presidente - ha enfatizzato l’elemento multi-culturale, plurale e aperto del Paese.
Intanto dalle ultime rilevazioni sembra profilarsi la vittoria di Subianto, più forte delle polemiche e degli attacchi delle ultime settimane che hanno lambito l’attuale leadership e il governo. Un sondaggio diffuso oggi (condotto fra il 29 gennaio e il 5 febbraio) accredita il ministro della Difesa uscente del 51,9% delle preferenze, seguito dall’ex governatore di Jakarta col 23,3% e un 20,3% per Ganjar Pranowo, ex leader della provincia dello Java centrale. Ma, in generale, tutti i rilevamenti dell’ultimo periodo assegnano al duo una maggioranza schiacciante rispetto ai rivali. Jokowi, come è popolarmente noto il presidente uscente, è stato accusato di interferenza e pregiudizio sul suo implicito sostegno a Prabowo; accuse respinte al mittente dal capo dello Stato, che ha rivendicato una posizione di imparzialità verso gli sfidanti alla sua successione. In passato Widodo nel mirino del Consiglio per l’etica elettorale per aver sostenuto con un colpo di mano la modifica della legge sull’età minima per favorire la candidatura del figlio alla vice-presidenza.
21/12/2015
21/12/2017 10:39