India, ricoverato in ospedale il vescovo arrestato per stupro
Mons. Franco Mulakkal ha accusato un dolore al petto mentre veniva trasportato in ospedale per gli accertamenti medici. Ex direttore Caritas India: “La Chiesa rispetta la legge, non la evita”. Presidente della Conferenza episcopale: “Piena fiducia nel sistema giudiziario del nostro Paese”.
Mumbai (AsiaNews) – Mons. Franco Mulakkal, il vescovo indiano accusato di stupro da una suora e arrestato ieri dalla polizia di Kottayam (in Kerala), è stato ricoverato in ospedale in seguito ad un malore successivo all’arresto. Dopo l’interrogatorio che ha convalidato il fermo, il vescovo ha accusato un dolore al petto ed è stato trasportato al Kottayam Medical Hospital. Egli soffre di pressione alta.
Ieri dopo l’arresto da parte delle autorità indiane, mentre veniva trasferito al Kottayam Medical College dove doveva sottoporsi ad accertamenti medici, mons. Mulakkal ha avvertito il malore. I medici che lo hanno preso in cura hanno dichiarato che ha avuto un attacco d’ipertensione.
Per ora il presule si trova ricoverato e la polizia ha dichiarato che se non dovesse essere dimesso a breve, l’interrogatorio con il magistrato verrà effettuato in ospedale. Egli è coinvolto in uno scandalo di abusi sessuali nei confronti di una suora delle Missionarie di Gesù. Il caso è emerso a luglio ma è venuto alla ribalta solo di recente con una manifestazione organizzata da un gruppo di consorelle che chiedono giustizia per le presunte violenze.
Da parte sua, il vescovo ha sempre negato ogni addebito e sostiene che le accuse sono frutto di vendetta personale. Nei giorni scorsi ha offerto le sue dimissioni temporanee dalla guida della diocesi di Jalandhar (in Punjab) di cui è titolare. Papa Francesco ha accettato la sua richiesta due giorni fa sollevandolo dall’incarico.
Ad AsiaNews p. Frederick D’Souza, ex direttore di Caritas India, afferma: “L’abuso sessuale è un crimine e deve essere risolto dal punto di vista legale. L’arresto è una buona cosa in questo momento perché la Chiesa venga pulita. L’atteggiamento della Chiesa è rispettare la legge dello Stato, collaborare con il sistema legale e sottoporsi ai meccanismi della legge. La Chiesa rispetta la legge, non la evita”. Riguardo la vittima, aggiunge: “La Chiesa offre tutta la sua simpatia e cura pastorale. Segue l’esempio del Santo Padre che ha chiesto scusa per gli abusi commessi dalla Chiesa. La Chiesa deve chiedere perdono per i traumi che ha causato ma allo stesso tempo [bisogna attendere] perché le colpe non sono state accertate. Le indagini sono in corso”.
Ieri, alla notizia dell’arresto, la Conferenza episcopale indiana (Cbci) ha diffuso una nota a firma del suo presidente card. Oswald Gracias. Nel testo si legge: “Abbiamo saputo dai media gli ultimi sviluppi nel caso del vescovo Franco Mulakkal. È un momento triste per tutti noi. Preghiamo per tutti coloro che sono coinvolti: mons. Mulakkal, la suora, la diocesi di Jalandhar e la congregazione delle Missionarie di Gesù”. Inoltre il cardinale aggiunge che la Chiesa indiana ha “piena fiducia nel sistema giudiziario del nostro Paese. Come già ribadito in precedenza, ci aspettiamo che la legge faccia il suo corso e la verità venga a galla. In questo momento le nostre preghiere sono per sanare [le ferite]”.
24/02/2020 10:55