India, monaca di clausura: I due papi santi uniti nell'amore per la Chiesa
Mumbai (AsiaNews) - I due papi santi "erano entrambi colmi dello Spirito Santo e uniti nell'amore per la Chiesa. Parlavano ai cuori degli uomini e delle donne del mondo di oggi, per risvegliare i cuori alla verità". Così suor Marie Gemma, priora delle carmelitane scalze a Mumbai, ricorda ad AsiaNews le figure di san Giovanni XXIII e san Giovanni Paolo II, canonizzati il 27 aprile scorso da papa Francesco. Insieme alle altre monache di clausura, ha seguito la cerimonia in televisione.
"Ciascuno di loro - spiega la religiosa - era per noi una figura familiare. Sono stati papi dei nostri tempi, li conoscevamo. La loro canonizzazione è un segno che i santi vivono in mezzo a noi".
Secondo suor Gemma, a rendere ancora più speciali questi due santi sono le tante cose in comune, pur essendo state due figure diverse: "Giovanni XXIII ha sorpreso il mondo indicendo il Concilio Vaticano II, per cercare una Chiesa più moderna. Ha aperto la porta del tesoro affinché esso non fosse più stagnante. Giovanni Paolo II ha fatto lo stesso: voleva che la sua voce venisse ascoltata in tutto il mondo, per spingere i giovani a costruire la Chiesa".
"In Giovanni XXIII - ricorda - ho visto molto amore verso la causa contemplativa quando ha chiesto un rinnovamento della Chiesa. Egli era un visionario. Ha messo in piedi una rivoluzione, eppure si è potuto solo sedere e guardarla nascere. A noi suore di clausura disse: 'Come è preziosa le vita contemplativa agli occhi di Dio e della Chiesa!'".
Da papa Giovanni Paolo II suor Gemma è rimasta colpita perché "era un uomo così vicino a Dio da dimostrare che la Chiesa appartiene al mondo intero, e come papa Roncalli ha incoraggiato tutti a combattere contro la cultura dominante, portare fuori i valori del Vangelo e condurre l'intero mondo a Cristo".