India, la Chiesa distribuisce aiuti alla popolazione di Chennai colpita dall’alluvione
New Delhi (AsiaNews) – La Chiesa cattolica dell’India è in prima linea nella distribuzione degli aiuti umanitari alla popolazione colpita dalla violenta alluvione nel Tamil Nadu, in particolare nella zona costiera di Chennai. Il card. Baselios Cleemis, presidente della Conferenza episcopale indiana, ha scritto una lettera recapitata in tutte le diocesi, in cui fa appello “a tutte le istituzioni cattoliche, sacerdoti, religiosi, laici, collaboratori di Caritas India e a tutte le organizzazioni sociali”. Caritas India, il Global Council of Indian Christians e le diocesi hanno risposto con celerità alla richiesta.
La situazione nella zona di Chennai è ancora critica. Molte parti della città sono sommerse dall’acqua, le strade allagate e migliaia di abitazioni distrutte. Il violento nubifragio è iniziato nelle prime settimane di novembre e si è intensificato con il passare dei giorni. Il bilancio dell’inondazione parla di 269 vittime accertate, circa 3mila famiglie sfollate, 7700 case danneggiate, 1000 baracche trascinate via dalla corrente e circa 250mila ettari di raccolto distrutti.
Testimoni parlano di interi quartieri sommersi, difficoltà di circolazione e mancanza dei generi di prima necessità. In un primo momento erano stati anche interrotti i collegamenti ferroviari e aerei e sospesa la fornitura di energia elettrica.
Nel comunicato del card. Cleemis si legge: “La Chiesa cattolica dell’India lancia un appello di solidarietà a tutti ed esprime preghiere di cordoglio per le vittime dell’alluvione, le loro famiglie, coloro che hanno perso i propri cari e le proprietà”.
Caritas India è stata tra le prime organizzazioni a portare aiuto. In pochi giorni ha distribuito centinaia di kit con cibo, acqua potabile, vestiti, utensili e materiale sanitario. In questa prima fase l’organizzazione conta di raggiungere 10mila vittime dell’alluvione.
Anche le diocesi si stanno organizzando, come conferma ad AsiaNews mons. Anthony Poola, vescovo di Kurnool (in Andhra Pradesh). “Al massimo entro una settimana – dice – saremo in grado di portare a Chennai quello che abbiamo raccolto, soprattutto cibo e materiale per la cucina. Si sta avvicinando il Natale e le persone non hanno molto da donare. Ma stanno dando quello che possono”.
Tra le altre associazioni cristiane che hanno risposto all’appello della Conferenza episcopale vi è il Global Council of Indian Christians (Gcic). Sajan K George, il presidente, dice ad AsiaNews: “Non appena ho saputo dell’alluvione ho lanciato una richiesta disperata di aiuto a tutti i miei amici. Il Gcic, il Pattalam market e la Newark mission si sono riuniti subito per fare un piano d’azione. Abbiamo chiamato questa iniziativa #Bangalore ANPU”.
I volontari hanno distribuito 1000 kit di sopravvivenza e aiutato la popolazione ad accedere ai depositi bancari. Il Pattalam market ha donato viveri per la colazione ed acqua ad un gruppo di 700 persone e la Newark mission ha comprato coperte e lenzuola. I volontari hanno potuto usufruire della generosità del proprietario di un ostello, che ha offerto ospitalità a tutta la delegazione e ha donato 10mila rupie.
Sajan K George conclude: “La nostra motivazione a fare qualcosa per gli ultimi, gli affamati e gli assetati proviene dal verbo vivente di Cristo. Noi agiamo per Cristo e per la sua creazione”.
(Hanno collaborato Santosh Digal e Nirmala Carvalho)