13/08/2019, 08.52
INDIA
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India, il cordoglio del papa per le vittime delle piogge monsoniche

di Nirmala Carvalho

Il bilancio delle vittime delle inondazioni è salito a 184, oltre a un milione di sfollati. Mons. Derek Fernandes è riuscito ad arrivare a Kadra, in Karnataka, dove le acque si sono ritirate. La popolazione ha perso tutto; la preoccupazione principale è il diffondersi delle epidemie.

New Delhi (AsiaNews) – Profondo dolore per la “tragica perdita di vite umane a causa dei monsoni di questi giorni” in India, esprime papa Francesco in un telegramma a firma del segretario di Stato, cardinale Piero Parolin, mostrando la propria vicinanza e “sincere condoglianze ai parenti delle vittime e dei feriti” delle inondazioni che hanno colpito in particolare gli Stati di Kerala, Karnataka, Maharashtra e Gujarat. Nel frattempo il bilancio delle piogge torrenziali continua a salire e si attesta a 184 vittime in tutto il Paese, oltre a un milione di sfollati.

Nei pensieri del pontefice vi sono anche quanti hanno perso tutti i mezzi di sopravvivenza e la propria casa. A conclusione del messaggio, il card. Parolin sottolinea che Francesco “prega per le operazioni di soccorso che sono in atto e invoca sulla nazione la benedizione divina, affinchè non vengano meno forza e perseveranza”.

A proposito delle operazioni di soccorso, persiste la difficoltà di raggiungere le località più interne rimaste isolate a causa della furia delle acque che hanno invaso strade e interrotto vie di comunicazione. Intanto mons. Derek Fernandes, vescovo di Belgaum e amministratore apostolico di Karwar (nel Karnataka), riporta ad AsiaNews di essere riuscito ad arrivare a Kadra, dove “le acque si sono ritirate, ma le case rimangono invivibili. La maggior parte di esse è crollata ed è pericoloso rientrare, dato che i muri sono costruiti con mattoni di fango”.

La scarsa resistenza del materiale di costruzione, spiega il vescovo, “è il motivo per cui le case non hanno resistito alla furia delle inondazioni. Quando farà rientro, la popolazione avrà bisogno d’aiuto per ricostruire tutto”. La sua diocesi ha attivato i soccorsi “circa 15 giorni fa, distribuendo generi di prima necessita. Qui sta lavorando abbastanza bene anche la macchina di governo e il vice-commissario è venuto di persona a supervisionare l’apertura delle dighe. Al momento la situazione sembra sotto controllo e anche il livello dell’acqua è diminuito. La preoccupazione principale è il diffondersi delle epidemie legate all’insalubrità dell’acqua”.

Mons. Fernandes racconta che nell’area vivono persone poverissime, che conducono umili lavori o gestiscono piccoli commerci. “Abbiamo visitato – aggiunge – il negozio di un saldatore: tutti i macchinari erano distrutti. Gli abitanti hanno perso tutto: utensili da cucina, frigoriferi, oggetti personali. Il nostro personale composto da volontari sta aiutando nel ripulire le case e a prevenire gli attacchi di animali pericolosi come i serpenti. Sta fornendo sostegno psicologico, cucina e distribuisce cibo di buona qualità ad almeno 2mila persone. Stiamo anche facendo una stima dei costi necessari a riedificare le case e un piano per la riabilitazione della popolazione”.

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