13/12/2011, 00.00
INDIA
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India, 200 giovani cattolici e indù insieme al festival di musica sacra corale

di Nirmala Carvalho
Giunto alla sua ottava edizione, all’evento hanno partecipato otto cori provenienti da diverse parrocchie dell’arcidiocesi di Mumbai. Per il presidente della Federazione internazionale dei Pueri Cantores la musica sacra in India può essere uno strumento di evangelizzazione.
Mumbai (AsiaNews) – La St. Peter’s Church di Bandra (Mumbai) ha ospitato l’annuale Festival di musica corale sacra e religiosa, giunto alla sua ottava edizione (10 e 11 dicembre scorsi). Alla manifestazione hanno partecipato otto cori per un totale di 200 giovani provenienti da diverse parrocchie dell’arcidiocesi di Mumbai. Tra i gruppi, il Gleehive, il Cadenza Kantori e un coro di 71 ragazzi di Pune del St. Helena, di cui la metà era indù. Obiettivo del festival è di promuovere e suscitare l’interesse della comunità per la musica sacra e religiosa.

I 200 giovani hanno aperto il concerto con l’Antifona dell’Avvento “O Emmanuel”, a cui è seguito il noto brano di J.S. Bach “Gesù gioia degli uomini”. Ogni coro vestiva abiti speciali preparati per l’occasione, e ha poi eseguito due canti di musica sacra.

Ospite speciale del festival era mons. Robert Tyrala, presidente della Federazione internazionale dei Pueri Cantores, che si è congratulato con i giovani per l’alto livello delle performance musicali. “La musica – ha sottolineato il vescovo – trascende ogni cultura e religione, e innalza la mente e i cuori a Dio”. I Pueri Cantores è un movimento che educa i giovani ai valori e ai sacramenti cristiani attraverso la musica. Al momento, per l’Asia la Federazione ha basi in Giappone, Sri Lanka e Corea.

Secondo mons. Tyrala, “in India la musica sacra è uno strumento di evangelizzazione della Chiesa cattolica. Guardo questi giovani ragazzi e ragazze e penso che loro sono il futuro della Chiesa. Mentre cantano, nei loro occhi vedo gioia, perché la grazia di Dio arriva a loro. È un’esperienza bellissima”.

Il vescovo è in Asia per partecipare a un incontro su “La Chiesa in Asia, il ruolo dei movimenti religiosi”. Racconta: “Ho potuto sperimentare la vita interna della Chiesa asiatica… qui, dove i cattolici sono una minoranza, penso che ci sia un grande bisogno di evangelizzare attraverso attività come quelle dei Pueri Cantores. La musica sacra può raggiungere ogni uomo e svolgere una speciale missione evangelica”.

Per questo, mons. Tyrala non si è stupito della presenza di giovani indù tra i coristi: “Il nostro motto è ‘Noi siamo strumenti della Tua pace’. Come in altre parti del mondo, in India alcune persone non sono cristiane, ma magari possono trovare nella musica un momento di riflessione, una risposta a qualcosa d’importante. Rivolgendosi a noi nel 1999, Giovanni Paolo II ci ha chiamati ‘messaggeri della bellezza, della fede e dell’amore’”. 

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