Incentivi alla lotta contro il fumo
Pechino (AsiaNews) Lunedì 10 novembre a New York, la Cina ha firmato la Convenzione per il Controllo sul Tabacco. L'accordo prevede, fra l'altro, anche l'aumento delle scritte antifumo sui pacchetti di sigarette. Le scritte riguarderanno i rischi correlati al tabagismo, quali infarto, ictus e cancro ai polmoni, e dovranno coprire il 30 % della facciata del pacchetto.
La Cina è la nazione con più fumatori sulla Terra,: circa 350 milioni, un quarto della popolazione. I morti giornalieri per problemi correlati al fumo sono arrivati a 2 mila e, secondo una stima pubblicata sul China Daily, raggiungeranno gli 8 mila al giorno entro il 2050.
L'Assemblea Nazionale del Popolo, suprema fonte legislativa del paese, dovrà ratificare in legge gli accordi americani.
Negli ultimi anni le grandi multinazionali del tabacco hanno cercato di allargare il loro mercato in Cina. Fino a pochi anni da, le tasse sulle sigarette d'importazione giungevano fino al 200 % . Questo rendevano poco competitivi i prodotti stranieri, sebbene i cinesi siano molto amanti del fumo d'importazione.
Entrata nella World Trade Organization, la Cina ha dovuto ridurre le tasse prima al 65 %, e dal 2001 al 25 %. Questa riduzione permette alla concorrenza straniera di entrare nel mercato del tabacco in maniera più massiccia. Per arginare la concorrenza, Pechino ha ordinato una serie di misure per consolidare l' industria nazionale, fra cui la fusione della Shanghai Tabacco e la Beijing Cigarette Factory. Il governo ha pure ordinato di chiudere tutte le fabbriche che non raggiungono la produzione di almeno 300 mila pacchetti di sigarette all'anno. Secondo la stampa cinese, queste misure serviranno a contrastare Philip Morris, British American Tabacco e Japan Tabacco. (vfp)