In vista del Congresso, dissidente condannato a 8 anni per “attività sovversive”
Pechino (AsiaNews) - Mentre la Cina si prepara per il 18mo congresso del Partito comunista, l'appuntamento politico più importante degli ultimi 10 anni, il suo apparato legale continua nelle violazioni ai diritti umani della popolazione.
Un tribunale di Kunming, nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, ha condannato a otto anni di reclusione il dissidente Cao Haibo. Secondo il Chinese Human Rights Defender, che ha dato notizia della sentenza, si tratta dell'ennesima punizione per la libertà di pensiero.
Cao, 27 anni, è stato accusato e condannato per "attività sovversive". All'atto pratico, il giovane dissidente è stato ritenuto colpevole di avere organizzato un forum on line per promuovere i valori della democrazia liberale in Cina e di aver pubblicato sul forum alcuni articoli contro la dittatura monopartitica del regime comunista.
La durissima pena è un monito a tutta la dissidenza interna: il Congresso è infatti chiamato a incoronare la "Quinta generazione" di leader cinesi e le autorità non vogliono in alcun modo che questo appuntamento sia turbato da manifestazioni pubbliche o su internet.
Secondo quanto riferito dal suo legale, che non ha potuto parlare con Cao dopo la sentenza, "non è ancora chiaro se verrà presentato appello". In ogni caso, il processo "è stato pieno di storpiature del diritto". Di sicuro, anche Cao ha subito una lunghissima detenzione preventiva: arrestato nell'ottobre del 2011, è stato portato davanti ai giudici soltanto il 22 maggio del 2012. Questi inoltre lo hanno rimandato in carcere fino alla sentenza emessa il 31 ottobre 2012, un anno dopo l'arresto.