05/09/2007, 00.00
INDIA
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In tutta l’India, poveri e ricchi ricordano Madre Teresa

di Nirmala Carvalho
Celebrazioni a Kolkata (Bengala) e nel Gujarat e nel Karnataka. L’impegno delle Missionarie della carità contro l’aborto. L’arcivescovo di Bangalore difende Madre Teresa dalle accuse di proselitismo.
Kolkata (AsiaNews) – Centinaia di persone si sono raccolte dal primo mattino alla tomba di Madre Teresa nella Casa Madre delle Missionarie della Carità (Mc) a Kolkata, nel giorno della sua festa (e 10° anniversario della sua morte).
Persone di diverse caste e religioni hanno partecipato in silenzio alle preghiere condotte dalle suore. Fianco a fianco sedevano ospiti internazionali e poveri. Alla messa, mons. Lucas Sirkas, arcivescovo di Kolkata, ha detto che “tutti ci aspettiamo che [Madre Teresa] sia dichiarata santa presto, perché ha vissuto come una santa. I santi sono coloro che non vivono per se stessi. I santi sono un dono per gli altri, per la Chiesa e per l’umanità”.
 
Alle 6 di mattina è stata celebrata una messa anche al Shishu Bavan, la casa dove le Mc accolgono bambini abbandonati, orfani e bambini salvati dall’aborto.
Madre Teresa ha sempre combattuto l’aborto, chiedendo a tutte le madri di “regalare” a lei i bambini non voluti.
 
“Penso – diceva nel ’94 – che il più grande distruttore della pace oggi sia l’aborto… Se accettiamo che una madre possa uccidere perfino il suo bambino, come potremo dire alla gente di non uccidersi gli uni gli altri?”.
P. Bosco, il sacerdote che ha celebrato la messa al Shishu Bhavan, racconta che dopo la messa, uno stuolo di piccoli agghindati a festa hanno cantato per Madre Teresa. “Questi piccoli – ha detto – amati e curati, portano una così grande gioia!”.
 
A Bhadra, vicino ad Ahmedabad (Gujarat), molta gente si è radunata nella piazza dedicata a Madre Teresa per offrire lo Shraddhanjali, uno speciale tributo di onore. Il Gujarat è noto per le aspre tensioni etniche e religiose. Le Mc hanno aperto il primo centro in Gujarat nel ’75. Oggi esse hanno diverse case dove ospitano orfani, figli di madri singole, lebbrosi, disabili grandi e piccoli, moribondi e abbandonati.
 
“Abbiamo 415 lebbrosi a Surat”, dice suor Meena, la superiora locale, “Molto sono ormai guariti, ma non vengono accettati da nessuno”.
A Bangalore (Karnataka), in un’altra casa per i bambini (Shishu Bhavan), mons. Bernard Mores, l’arcivescovo, ha scoperto una statua dedicata alla beata.
“Madre Teresa – ha detto ad AsiaNews – è stata una madre per i poveri; donava se stessa senza mai stancarsi. Nella società indiana, dove crescono sentimenti anti-cristiani e violenze contro i missionari, si diffonde anche una falsa interpretazione del suo lavoro, accusandola di proselitismo. Questa è una perversa interpretazione del lavoro gratuito svolto da lei.
 
Madre Teresa non ha mai cercato di convertire qualcuno: il suo desiderio era di dare dignità e amore ai fratelli più colpiti. Lei aveva un grande rispetto per tutte le religioni e ha avuto molti amici fra persone di tutte le fedi. Nello stesso tempo, ella non ha mai nascosto la sua fede. Ovunque è andata, vi è andata come ‘missionaria’, come suora cattolica. La gente era attratta dalla sua testimonianza”.
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