21/01/2020, 15.11
PAKISTAN
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In Pakistan manca il pane: ‘ha esportato più farina del dovuto’

Il governo vara d’emergenza l’importazione di 300mila tonnellate. Tra 2018 e 2019, ne ha esportate più del doppio nonostante un divieto. Fornai senza clienti scioperano nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa. La riduzione dell’offerta fa aumentare il prezzo dei prodotti lievitati.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) – In Pakistan, Paese produttore di grano, manca la farina. La “crisi del pane” è diventata talmente grave che ieri le autorità di Islamabad hanno annunciato l’acquisto dall’estero di 300mila tonnellate di grano. “Come facciamo a sopravvivere senza farina e senza pane?”, chiede Ezat Ullah, abitante di Quetta. E prosegue: “Potremmo sopravvivere senza, gas, elettricità o persino acqua potabile. Ma come facciamo a vivere senza pane?”.

Secondo i partiti d’opposizione, il governo ha esportato più farina di quanto avrebbe dovuto. Dal 2018 a giugno 2019, quando è stato imposto un bando, almeno 600mila tonnellate di grano sono state vendute all’estero. Altre 48mila tonnellate sono espatriate fino a ottobre, raggirando i divieti.

Secondo Khwaja Asif, della Pakistan Muslim League Nawaz (Pml-N), qualche alto funzionario di governo “ha tratto beneficio”. Un editoriale pubblicato oggi su Dawn, il quotidiano più diffuso in lingua inglese, punta il dito sull’inefficienza gestionale da parte del governo e la mancanza di coordinamento con le regioni dove si coltiva il cereale. “Governo e opposizione s’incolpano a vicenda – afferma il giornale – mentre i consumatori continuano a soffrire”.

Infatti la carenza di grano, ingrediente poco costoso alla base della dieta pakistana, ne ha fatto schizzare il prezzo. Al momento un chilogrammo di frumento costa 50 centesimi di dollaro, cioè una media di 100 dollari a famiglia. Tuttavia il 29,5% della popolazione, su un totale di circa 210 milioni di abitanti, vive al di sotto della soglia di povertà, fissata a 3.030 rupie – cioè circa 25 euro mensili.

L’aumento del costo della farina ha provocato le proteste dei fornai, chiamati “Nanbais” in Pakistan. Questi ultimi infatti sono stati costretti ad aumentare i prezzi dei prodotti lavorati, con conseguente calo delle vendite. Ieri i fornai hanno dato vita a scioperi in varie città della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, con epicentro a Peshawar e promettono di estendere le proteste in tutta la regione.

Il governo di Imran Khan non ha specificato da quale Paese comprerà il prezioso cereale. Per ora l’unica notizia è che il Consiglio per il coordinamento economico ha approvato la misura alimentare. Secondo il Ministero delle finanze, la prima nave merci dovrebbe arrivare a metà febbraio. Intanto il ministro per la Sicurezza alimentare Khusro Bakhtiar rassicura: “Il governo ha 400mila tonnellate di grano nei magazzini”.

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