06/06/2013, 00.00
INDIA
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In Karnataka c'è più pace per i cristiani

di Nirmala Carvalho
Per Sajan George, capo del Global Council of India Christians la comunità cristiana è ora al sicuro. Il neoeletto esecutivo guidato dal Congress Party deve assicurare alla giustizia gli estremisti indù responsabili di otto anni di persecuzioni religiose.

Mumbai (AsiaNews) - Il Global Council of Indian Christans  (Gcic) lancia un appello al nuovo governo del Karnataka guidato dall'Indian National Congress per proteggere la piccola comunità cristiana e le minoranze religiose, per anni bersaglio degli estremisti indù. "Il nuovo esecutivo, dia ora giustizia ai cristiani dal 2008, vittime di una campagna di odio e violenza", afferma Sajan George, responsabile del Gcic.

Nel 2008, in coincidenza con i pogrom anticristiani dell'Orissa, il Karnataka ha registrato attacchi contro le chiese locali e le comunità, e da tempo è uno degli Stati più "pericolosi" per la minoranza. Secondo un rapporto del Gcic sui dati relativi alla persecuzione anticristiana, il Karnataka ha "primeggiato" anche nel 2012, con 41 casi di violenza su 135 attacchi in tutta l'India. 

L'elezione in maggio di Siddaramaiah, leader locale dell'Indian National Congress (partito laico guidato da Sonia Gandhi) come nuovo chief minister del Karnataka, ha dato nuova speranza ai cristiani, perseguitati durante tutti gli otto anni di governo del Bharatiya Janata Party (Bjp), partito nazionalista indù. Il capo del Gcic spiega che dopo "essere stata vittima di false accuse di proselitismo nella laica India, la comunità cristiana del Karnataka può pregare senza paura".

Tuttavia, per Sajan George, il nuovo esecutivo deve compiere mosse concrete per assicurare alla giustizia le organizzazioni e i leader responsabili delle violenze. Per questo, gli chiede che il governo faccia le scuse ufficiali alla minoranza cristiana per le ingiustizia subite negli ultimi otto anni. "Anche se esso non ha responsabilità dirette - spiega -  la macchina del governo è stata per anni complice degli estremisti indù, negando ai cristiani il diritto alla libertà religiosa garantito dalla costituzione".

Per Sajan George, il chief minister in carica, deve anzitutto prendere le distanze dal "pretestuoso e falso" rapporto sulle violenze redatto in questi anni dalla Somsekhara Commission. Tale relazione ha scagionato i movimenti indù responsabili degli attacchi alle chiese del Karnataka nel 2008.

 

 

 

 

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