In Iraq e all'estero cristiani partecipano "con fervore" al digiuno per la pace
I due giorni di preghiera e digiuno promossi dal patriarca caldeo Emmanuel III Delly trovano adesioni ovunque. Messe in tutta la diocesi di Amadiyah e di Erbil; preghiere a Mosul. La partecipazione dei caldei emigrati in Italia e in Svezia.
Roma (AsiaNews) In Iraq e all'estero l'iniziativa del patriarca caldeo Emmanuel III Delly di due giorni (3 4 aprile) di digiuno e preghiera per la pace nel Paese sta avendo grande seguito.
Il vescovo caldeo di Amadiyah e di Erbil, mons. Rabban Al Qas, conferma ad AsiaNews che tutta la comunità cristiana ha aderito all'appello rilanciato ieri anche da Benedetto XVI. "Domani in tutte le chiese della mia diocesi racconta il presule - le messe serali saranno dedicate alla pace". Il vescovo caldeo dichiara che anche nella diocesi di Mosul, "si svolgono incontri di preghiera e momenti di riflessione".
Mons. Rabban al-Qas sottolinea che l'iniziativa "è rivolta a tutta la popolazione, non solo cristiani, ma anche musulmani e a tutti gli arabi; in Iraq e in tutto il mondo". "Quando lo scorso 26 febbraio ho celebrato una messa a Parigi - continua il presule - davanti a circa mille fedeli della nostra comunità emigrata in Francia, ho chiesto anche a loro di pregare per la sicurezza e la pace in questi due giorni".
Alcuni iracheni caldei emigrati in Italia, contattati da AsiaNews, parlano di una "massiccia e seria" adesione alla preghiera e al digiuno. "Partecipiamo con fervore dice una giovane irachena, che vive a Roma insieme ai nostri sacerdoti che studiano qui". Per gli iracheni a Roma non ci saranno incontri comuni, "ma è prevista almeno un'ora di preghiera al giorno in ogni famiglia".
Un'altra fonte di AsiaNews spiega che nella "tragica situazione dell'Iraq, un'iniziativa così forte da parte del patriarca è stata accolta con grande gioia". "È la prima volta ricorda che la Chiesa caldea si mobilita per un'azione così decisa e di respiro internazionale". "Le condizioni di vita nel Paese sono degradate a un livello bassissimo aggiunge c'è bisogno di rimanere uniti". "Troviamo consolazione e forza conclude un giovane anche dalla solidarietà espressaci dagli amici musulmani".
AsiaNews ha avuto notizia che anche la comunità caldea in Svezia sta digiunando e pregando per l'Iraq. "L'appello del patriarca è stato lanciato su diversi siti internet in arabo, gestiti dall'emigrazione irachena dai Paesi scandinavi, e che tengono aggiornati sulla vita e le attività della Chiesa".