In Africa tutto è pronto per l’apertura del Forum sociale mondiale
Nairobi (AsiaNews) – Al grido di “Un altro mondo è possibile” migliaia di rappresentanti della società civile da tutto il mondo si incontreranno dal 20 al 25 gennaio a Nairobi, capitale del Kenya, per il primo World Social Forum (Wsf) africano. L’appuntamento vede confrontarsi numerose realtà – laiche e religiose – impegnate a fronteggiare i problemi legati alla globalizzazione, con lo scopo comune di promuovere uno sviluppo e una società basate su giustizia, diritti umani, solidarietà e democrazia, anche se a volte, in passato, gli incontri del WSF si sono risolti in sterili dibattiti ideologici.
Si stima che i partecipanti saranno tra gli 80mila e i 120mila.
Il Wsf anticipa di qualche giorno il World Economic Forum di Davos (24 – 28 gennaio, Svizzera), dove invece siederanno i leader della finanza, del commercio, della politica mondiale internazionale per discutere su come migliorare l’economia globale. Noto anche come “Forum di Porto Alegre” dove ha avuto origine nel 2001, il Wsf ritiene che a Davos i poveri e gli emarginati non avranno voce e le loro esigenze non saranno tenute in considerazione.
Jean Bové, tra i massimi esponenti del Wsf, spiega il valore dell’evento in Africa: "Bisogna evitare di convertire i convertiti. Questo è il continente, dove l’economia capitalista fa i danni maggiori, nel quale la questione dell’accesso e sfruttamento delle materie prime si pone in modo più acuto, come anche quello del debito e della sovranità alimentare". Durante la 5 giorni sono previsti incontri e dibattiti su problematiche quali HIV/AIDS, emigrazione, guerre, lavoro, discriminazioni sessuali e sociali. È previsto, inoltre, il lancio di una Giornata mondiale di azione in programma per il gennaio 2008, prima del prossimo Wsf che si terrà nel 2009 in una città del sud da definire.
I precedenti Forum si sono svolti a Porto Alegre - Brasile - nel 2002 e Mumbai - India - nel 2004. Tra le organizzazioni cattoliche presenti in Kenya ci saranno i gesuiti con vari gruppi di lavoro, tra cui il Jesuit Refugees Service, la Caritas Internationalis e le Commissioni Giustizia e Pace di diverse Conferenze episcopali del mondo.
26/07/2018 14:36
17/01/2017 14:53