In 900 dall'India alla GMG di Lisbona (ma molti aspettano ancora il visto)
In passato alcuni giovani non sono tornati in patria dopo la Giornata mondiale della gioventù, per questo i controlli burocratici sono aumentati. P. Chetan Machado, segretario esecutivo dell’Ufficio per i giovani della Conferenza episcopale indiana: “Contiamo che almeno l'80% dei ragazzi indiani possa partecipare alla GMG”.
Mumbai (AsiaNews) - Dall'India sono 900 i partecipanti iscritti alla Giornata mondiale della gioventù (GMG) in programma a Lisbona con papa Francesco in Portogallo dal 2 al 6 agosto. Tutti i partecipanti devono compilare il modulo di registrazione e ricevere la lettera di raccomandazione del vescovo della rispettiva diocesi su carta intestata diocesana insieme a una firma e al sigillo ufficiale. Ottenuti questi documenti si può fare richiesta per il visto.
“È molta la documentazione richiesta per registrarsi e ottenere il visto e anche per questo stiamo affrontando molti problemi. Non siamo sicuri che tutti gli iscritti possano ricevere il nullaosta in tempo per viaggiare verso Lisbona. Ma contiamo che almeno l'80% dei ragazzi indiani possa partecipare alla GMG”, spiega p. Chetan Machado, segretario esecutivo dell’Ufficio per i giovani della Conferenza episcopale indiana. C'è preoccupazione per queste lungaggini burocratiche che mettono a rischio un’esperienza formativa per centinaia di indiani. I controlli della autorità indiane su questi documenti sono molto accurati dal momento che, in passato, in diverse edizioni di questo appuntamento alcuni giovani non sono rientrati in patria per loro scelta.
I ragazzi i cui visti sono stati rifiutati si stanno scoraggiando perché i voli per l’Europa sono in partenza nella prima metà della prossima settimana. L’emozione per questo viaggio era tantissima: "Stavo aspettando questo momento e ora che sta accadendo non vedo l'ora di vivere la GMG di Lisbona, di incontrare papa Francesco e tanti coetanei di tutto il mondo”, dice Abhishek Bhattacharjee, coordinatore nazionale dei giovani cattolici indiani. "È un'esperienza di vita per tutti - aggiunge il salesiano fratel Anil D'sa - ma per i giovani asiatici lo è ancora di più, dal momneto che alla Gmg hanno l'opportunità di conoscere milioni di ragazzi sotto un unico ombrello, quello di Santa Madre Chiesa”.
Le autorità portoghesi stanno cercando di facilitare il processo di approvazione dei documenti, soprattutto a Goa dove c'è un consolato lusitano, mentre tutti gli altri fanno riferimento per il visto all’ambasciata di Delhi.
"Per me questa è la seconda Giornata Mondiale della Gioventù. Ho visto i giovani davvero partecipi nelle loro comunità. Non vedo l'ora di vivere un'altra esperienza con loro”, chiosa p. Chetan Machado.
Intanto mons. Ignatius D'Souza, presidente della Commissione per i giovani della Conferenza dei vescovi cattolici dell'India (Ccbi), ricorda il tema della Giornata mondiale della gioventù di quest’anno su cui hanno lavorato anche i giovani indiani per l’avvicinamento: “Maria si alzò e se ne andò in fretta, è un passo tratto dal primo capitolo del Vangelo di Luca. Questo è un invito ai giovani ad essere attivi e orientati alla missione per seguire l'esempio di Maria per alzarsi, essere coinvolti e diventare più attivi nel loro impegno verso Dio e verso la Chiesa. La comunità cattolica in India ha una fede vivace, questa vitalità di Gesù va portata agli altri, testimoniata nel servizio agli anziani, emarginati, vulnerabili, con bisogni speciali e anche ai nostri stessi coetanei”.