Imam di Nîmes: Basta dipingere Israele come ‘il nemico eterno’ dell’islam (II)
Hocine Drouiche apprezza l’accordo di Abramo fra Emirati e Israele. Una collaborazione fra arabi ed ebrei sarebbe un apporto positivo, porterebbe a un progresso indiscutibile per i popoli della regione. Ma per decine di anni, l’islam salafita ha proposto una guerra apocalittica, per far regnare l’islam sul mondo intero. I testimoni dell’islam moderato e illuminato non sono aiutati dall’occidente e sono emarginati dal mondo musulmano. La seconda parte del saggio dell’imam francese, di origine algerina.
Nîmes (AsiaNews) - Per almeno 20 anni, nella formazione dei giovani e degli adulti nelle scuole e nelle moschee, all’interno della cultura musulmana la nozione di pace non è avanzata per nulla. La guerra e l’odio verso i non-musulmani in generale e verso gli ebrei in particolare ha riempito i libri giuridici e teologici dell’islam.
Il miscredente (kafir), l’ipocrita (monafiq), l’apostata (mortad), ecc. sono le principali parole che ricordiamo in questi programmi pieni di odio verso l’altro!
L’islam illuminato che cerca la pace, l’umanesimo, la fraternità umana, non trova alcun posto in seno alle diverse scuole islamiche (Médrassah), perché questi grandi imam hanno costruito i loro testi con uno spirito che glorifica la guerra, la conquista o la difesa contro tutto ciò che è estraneo all’islam.
Ovunque, i riformisti sono stati perseguitati, cacciati dai loro Paesi d’origine; fra loro Nasr Hamed Abou Zayd[1], Taslima Nasreen[2], Hassan Chalghoumi[3], Zineb El Rhazoui[4], Kamel Daoud[5] e molti altri.
Gli oscurantisti raffigurano Israele sempre come il nemico eterno dell’islam e dei musulmani. Una collaborazione fra arabi ed ebrei sarebbe un apporto positivo, porterebbe a un progresso indiscutibile per i popoli della regione. La democrazia israeliana, tecnologia, storia e l’apertura del suo popolo rappresentano una vera ricchezza da condividere con tutti i Paesi vicini, ricchi di capitali da investire, di petrolio, gas e di manodopera qualificata e piena di esperienza.
Il premier israeliano non aveva torto quando ha detto che l’aereo della El Al [che atterrava a Dubai] era portatore di una grande speranza di pace.
Questo cammino coraggioso è stato un vero seme di speranza seminato sul suolo degli emirati e che farà nascere e sviluppare i gruppi della pace nei Paesi arabi, che resisteranno davanti al populismo islamista ed estremista che purtroppo domina il mondo arabo-musulmano da vari decenni. Ai giorni nostri lo fa con la crescita egemonica e opportunista del leader turco Erdogan e del regime iraniano aggressivo e vendicativo.
Da parte mia, combatterò sempre con tutte le mie forze questi criminali che mi hanno separato dai miei figli. Infatti, in seguito ai miei impegni assunti con chiarezza, mio figlio mi ha soprannominato “il traditore dell’islam, il collaborazionista della Francia, il venduto agli ebrei e ai sionisti”.
Dopo 7 anni di insegnamento, sono stato licenziato perché tenevo discorsi umanisti, e perché sono stato sempre solidale con il popolo ebraico, commemorando sempre il dramma della Shoah.
Quando ho chiesto un aiuto per sostenere il mio centro (“La fraternità umana”) a Nîmes, nel sud della Francia, soprattutto durante la crisi del Covid, diversi responsabili musulmani mi hanno risposto: “Vai pure dai tuoi amici ebrei oppure trasforma la tua moschea in un centro per la Shoah”. Per essi la Shoah è solo una menzogna, un’invenzione ebraica!
Tutto questo è stata l’umiliazione totale per me e per i fedeli della nostra moschea!
Le istituzioni laiche in Francia non possono aiutare gli organismi religiosi e la maggioranza dei cittadini laici non sembra essere molto generosa verso questi organismi.
Invece, loro, gli islamisti, continuano a ricevere gradi capitali dall’estero.
I loro discorsi populisti, la loro postura da rivincita, portano ad essi delle somme considerevoli venuti da quei Paesi che hanno anche loro l’interesse a mantenere la situazione di tensione nello Stato.
Un imam islamista musulmano che gestisce una grande moschea nel sud della Francia, che utilizza la sua tribuna e le sue prediche del venerdì per la diffamazione e gli insulti, nel 2016 ha dichiarato che chi rifiuta o si oppone al nostro discorso (islamista), deve lasciare la città.
Io non ho ceduto, e non mi sono autoesiliato nemmeno allora, sotto le minacce contro di me e i miei cari.
Per me il cambiamento deve venire dall’interno dei musulmani, e deve essere compiuto da musulmani, riformisti, illuminati e integrati. Lasciare il terreno libero nelle mani degli integristi, sarebbe il più grande regalo che si potrebbe offrire loro.
Quando si testimonia un discorso umanista e si lavora per la pace in seno al mondo musulmano, bisogna purtroppo aspettarsi di ricevere intimidazioni, minacce, subire la distruzione della propria coppia, di essere separato dai propri figli, essere obbligato a fuggire e attraversare un lungo periodo di depressione psicologica, con il timore di una possibile eliminazione fisica.
La nobile causa dei palestinesi è sempre stata piegata da certi regimi arabi e soprattutto dagli islamisti, per manipolare i giovani e così destabilizzare e screditare coloro che domandano la ricerca della pace fra i musulmani e i loro vicini israeliani.
Molti musulmani rifiutano le posizioni negazioniste, estremiste e disumane sul genocidio nazista contro il popolo ebraico. Ai musulmani è perfino imposto il divieto di visitare i loro luoghi santi a Gerusalemme e altrove in Israele.
I gruppi estremisti dell’islam politico opportunista, sono anch’essi davanti a delle divisioni e divergenze profonde. L’odio mantenuto contro Israele è divenuto purtroppo un fattore importante che unisce i musulmani in occidente e in oriente. Malgrado tutte le minacce e intimidazioni che subiamo nel quotidiano da parte di questi gruppi estremisti, che lavorano contro di noi, ma soprattutto contro la pace e la fraternità umana, noi vogliamo continuare la nostra lotta per rifiutare i tabù, abbattere i muri e lavorare insieme alla costruzione di questo mondo migliore che ci auguriamo, e soprattutto per far nascere un islam pacificato, integrato, fiducioso nell’umano che fiancheggia la fede.
La riforma dell’islam può venire solo dall’interno dei musulmani. Non possiamo che ringraziare questi leder coraggiosi che hanno preso l’iniziativa della pace in Medio oriente, MBZ, MBS, Sua Santità Papa Francesco, Benjamin Netanyahu, Donald Trump, Jareed Kouchner, senza dimenticare i soldati segreti della pace che lavorano con coraggio da tanti anni per avvicinare i popoli in mezzo ai musulmani, manipolati da un islam politico e odioso, che non attende altro che una guerra apocalittica, per far regnare l’islam sul mondo intero.
Invito tutte le donne e gli uomini di buona volontà fra i musulmani e i non musulmani di venire a unirsi in questo movimento di riconciliazione che tutti desideriamo.
(Fine seconda parte. Per la prima parte vedi qui)
*Vice-presidente della Conferenza degli imam di Francia. Già candidato alla guida della Grande Moschea di Parigi
[1] Scrittore e accademico egiziano (1943-2010). Per aver espresso un’ermeneutica (interpretazione) del Corano, è stato condannato da una fatwa e ha dovuto fuggire in Olanda.
[2] Scrittrice bangladeshi. Nata nel 1962, ha scritto opere critiche della religione come oppressiva della dignità della donna. Ha ricevuto minacce di morte e vive in esilio in India.
[3] Imam tunisino di Drancy (St Denis). Nato nel 1972, durante la polemica sul velo islamico, sostenne l’indicazione della Francia, che proibiva l’uso del velo in luoghi pubblici. Ha anche buoni rapporti con organizzazioni ebraiche francesi.
[4] Giornalista di origine marocchina (1982-); dal 2011 al 2017 ha lavorato per la rivista “Charlie Hebdo”, scrivendo di religione e con critiche all’islam. Il 7 gennaio 2015, quando è avvenuto il massacro di 12 membri della redazione, lei era in vacanza natalizia in Marocco.
06/10/2020 11:29
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