03/12/2024, 10.13
PORTA D’ORIENTE
Invia ad un amico

Il ‘libanese’ Massad Boulos uomo di Trump per negoziare la pace in Medio oriente

di Fady Noun

Il presidente eletto nomina l’americano-libanese come consigliere per la regione. È stato il principale artefice della vittoria negli “swing States”. Per il Tycoon è un “buon negoziatore” e un “sostenitore incrollabile” della pace, ma al tempo stesso è considerato “ardente difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”.

 

Beirut (AsiaNews) - I libanesi, in larga maggioranza, sono al settimo cielo per la nomina di un loro esponente nella squadra del presidente eletto Donald Trump e da lui stesso effettuata nel fine settimana appena concluso: si tratta dell’uomo di affari americano-libanese Massad Boulos, padre di uno dei generi del prossimo inquilino della Casa Bianca, artefice della vittoria negli “swing States” e chiamato a ricoprire il ruolo di consigliare per il Medio oriente.

Questa nomina arriva pochi giorni dopo l’accordo di cessate il fuoco del 27 novembre tra Israele e Hezbollah. “Le due amministrazioni presidenziali hanno lavorato insieme a questo accordo” ha dichiarato il primo dicembre a LBCI, prima di spegnere le speranze che un nuovo capo dello Stato venga eletto durante la sessione di voto prevista per il 7 gennaio fissata dal presidente della Camera Nabih Berry. “Chi ha aspettato due anni può aspettare altri due mesi” ha aggiunto il leader sciita, suggerendo che sarebbe preferibile che l’elezione possa avvenire dopo l’insediamento del nuovo capo della Casa Bianca, mentre lo scranno presidenziale libanese è vacante dal 31 ottobre 2022.

Abile negoziatore

“Massad è un buon negoziatore e un fermo sostenitore della pace in Medio oriente” ha scritto il presidente eletto degli Stati Uniti nell’annunciare la notizia, mentre la guerra di Israele a Gaza sta insanguinando la regione da più di un anno. “Egli - ha aggiunto - sarà un convinto difensore degli Stati Uniti e dei loro interessi”. 

Massad Boulos, 54 anni, è un cristiano maronita del villaggio di Kfar Aqqa, nella Qaḍāʾ [una suddivisione amministrativa di secondo livello in Iraq e Libano, ndr] di Koura, nel Libano settentrionale. Nato in una famiglia impegnata in politica da oltre un secolo, egli si è laureato in diritto internazionale all’università di Houston. Frequenta regolarmente il Paese dei cedri, dove vivono ancora la madre e il fratello Philippe, uomo d’affari impegnato nel settore della ristorazione, e dove possiede una villa.

In passato Boulos ha fatto fortuna vendendo automobili in Nigeria. Oggi gestisce anche una dozzina di società negli Stati Uniti, registrate nello Stato di Washington. Ha la nazionalità libanese, nigeriana, francese e americana. Nel 2009 ha tentato di candidarsi alle elezioni legislative nella sua circoscrizione di origine, prima di ritirarsi dalla corsa.

Il legame con Trump

Il matrimonio nel 2022 del figlio Michael Boulos con una delle figlie di Donald Trump, Tiffany, lo ha proiettato nella cerchia ristretta del miliardario appena eletto per il secondo mandato - non consecutivo - alla presidenza degli Stati Uniti. La carta vincente di questa favola moderna è che Tiffany Trump è attualmente in attesa di un figlio maschi e che questo bambino di origine libanese sarà il nipote del presidente degli Stati Uniti.

In un post su X (ex Twitter), il ministro libanese dell’Economia Amine Salam si è congratulato con Boulos per la sua nomina, affermando che ha “costruito relazioni di fiducia e ponti tra la comunità araba e il presidente Trump” scrive L’Orient-Le Jour. Salam ha invitato a “cogliere l’opportunità storica” rappresentata dalla posizione di Massad Boulos a fianco del 47° presidente americano, affermando che i libanesi e il mondo arabo “non sono mai stati così vicini come oggi alla Casa Bianca e al centro decisionale”.

Hezbollah e l’Iran

Come dimostra la decisione del cessate il fuoco in Libano, Massad Boulos condivide l’aspirazione dichiarata del presidente Trump di “porre fine alle guerre”. Si dice che sia molto vicino a tutte le comunità libanesi e che non assuma posizioni estreme nei confronti dei vari partiti politici. “È a favore dell’unità del Libano e contro il federalismo. È favorevole al dialogo tra tutti i libanesi. Non ha alcuno spirito di milizia” afferma una fonte del Movimento patriottico libero (Cpl), a cui un tempo era molto vicino, citata dalla stampa francofona.

A proposito di Hezbollah, Boulos ha detto che non ci sono problemi con “armi individuali e di medie dimensioni” per tutti i libanesi, ma piuttosto “con armi strategiche”. Egli ha quindi insistito sul fatto che l'amministrazione Trump intende lavorare a un nuovo accordo nucleare con l’Iran che sia “accettabile” per gli Stati Uniti, i Paesi vicini e la Repubblica Islamica.

Durante la campagna presidenziale, il prossimo inquilino della Casa Bianca ha ripetutamente affermato che avrebbe posto fine al conflitto tra Israele e Hamas, senza mai svelare un piano per farlo. In un’intervista rilasciata a Sky News in ottobre, Boulos ha spiegato che lo Stato ebraico “ha degli obiettivi militari da raggiungere, ovvero sbarazzarsi delle infrastrutture di Hamas e della sua capacità di lanciare nuovi attacchi”. Tuttavia, ha concluso, “deve farlo molto rapidamente [... perché] non si può andare avanti così per un tempo indefinito”.

LA “PORTA D'ORIENTE” È LA NEWSLETTER DI ASIANEWS DEDICATA AL MEDIO ORIENTE

VUOI RICEVERLA OGNI MARTEDI' SULLA TUA MAIL? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER A QUESTO LINK

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Demografia, crisi interna e guerra a Gaza: il Libano a rischio auto-distruzione
16/01/2024 11:06
Parroco di Gaza: a Pasqua ‘tregua e aiuti’ per una popolazione ‘abbandonata’
26/03/2024 13:02
Card. Pizzaballa: ‘dolore e sconcerto’ per le vittime. Una ‘nuova leadership’ per la pace
19/12/2023 15:11
Parroco di Rameh: preghiera risposta alla ‘distruzione totale’ di Israele e Hamas
17/10/2023 13:47
Beirut: l'assassinio di Pascal Sleiman infiamma il fronte interno libanese
09/04/2024 13:13


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”