Il vescovo Joseph Absi è il nuovo patriarca della Chiesa greco-melkita
L’elezione è avvenuta oggi nel contesto del Sinodo straordinario in corso ad Aley, in Libano. Nato a Damasco nel 1946, dal 2007 egli ricopre la carica di vicario patriarcale nella capitale siriana. Una nomina che segue le dimissioni del patriarca emerito Gregorio III Lahham, a conclusione di un periodo travagliato per la comunità.
Beirut (AsiaNews) - Il vescovo Joseph Absi, vicario patriarcale dell’arcieparchia di Damasco (Siria), è il nuovo patriarca della Chiesa greco-melkita. L’elezione è avvenuta oggi nel contesto del Sinodo straordinario in corso ad Aley, cittadina collinare circa 17 km a sud-est di Beirut (Libano), indetto all’indomani della rinuncia di Gregorio III Lahham. Le dimissioni del patriarca emerito hanno chiuso un periodo travagliato e segnato da contrasti fra il precedente patriarca e alcuni vescovi “ribelli”.
Una frattura ricomposta grazie anche alla mediazione del nunzio apostolico in Siria card. Mario Zenari e l’omologo in Libano mons. Gabriele Caccia. Dopo mesi di contrasti e tensioni, che hanno fatto anche temere una spaccatura all’interno della Chiesa, alla fine hanno prevalso la volontà di comunione e riconciliazione fra le parti.
Il nuovo patriarca Joseph Absi è nato il 20 giugno 1946 (ha compiuto ieri 71 anni) a Damasco, in Siria, ma possiede anche la cittadinanza libanese. Dal 2007 egli ricopre la carica di vicario patriarcale dell’arcieparchia di Damasco e ha vissuto in prima persona gli anni del conflitto siriano. L’ordinazione sacerdotale risale al 6 maggio 1973, cui segue la nomina a cappellano della Società Missionaria di San Paolo. Il 22 giugno 2001 egli viene nominato arcivescovo titolare di Tarso dei cattolici greco-melkiti e vescovo ausiliare del patriarcato melkita. A presiedere la cerimonia di consacrazione episcopale il 2 settembre 2001 vi era il patriarca emerito Gregorio III Lahham. Dal 2001 al 2006 ha ricoperto la carica di superiore generale della sua comunità. Quindi nel 2007, il trasferimento nell’arcidiocesi di Damasco. Attivo all’interno della Caritas Siria, egli cura in prima persona oltre 40 progetti umanitari nella capitale siriana, oltre che ad Aleppo e Hassaké.
Fra le curiosità, il neo patriarca ha scritto il testo di una canzone interpretata dalla cantante Marie Keyrouz, intitolata “L’ensemble de la Paix”, contenuta all’interno dell’album musicale “Cantiques de L’Orient”.
Il nome melkita (o greco-cattolica) indica i cristiani orientali di rito bizantino, legati a Roma dal 1724, che dispongono di un clero proprio e di un capo spirituale. La Chiesa greco-melkita annovera fedeli non solo in Medio oriente (Siria, Libano, Giordania, Palestina), ma anche in Africa (soprattutto Egitto), in America del Nord, in Brasile e in Francia. Oggi conta circa un milione e 700mila fedeli ed è presente soprattutto in Libano, Siria e Giordania, anche se non mancano comunità nei Paesi della diaspora (Australia, Canada e Stati Uniti su tutti).
La liturgia in uso presso i melchiti segue il rito bizantino, caratteristico della maggior parte dei cristiani orientali. Inoltre, i suoi fedeli si distinguono da altri cristiani d'Oriente poiché usano come lingua liturgica, accanto al greco, anche l’arabo. Nel Paese dei cedri rappresentano la seconda comunità cattolica dopo i maroniti.
25/02/2017 10:56