16/04/2008, 00.00
PAKISTAN - CINA - INDIA
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Il presidente Musharraf saluta la torcia, che domani sarà a New Delhi

A Islamabad percorso accorciato e ingenti misure di sicurezza. Il Pakistan è tradizionale alleato di Pechino, che gli fornisce armi e progetta di farci passare un oleodotto dal Golfo Persico. Attese grandi proteste domani a New Delhi, dove oggi la polizia ha arrestato 60 dimostranti contro l’ambasciata cinese.

New Delhi (AsiaNews) – Oggi la torcia olimpica è in Pakistan, circondata da imponenti misure di sicurezza. Le autorità non si aspettano proteste anti-cinesi ma c’è la massima allerta, dopo le grandi proteste delle scorse settimane nelle tappe europee e a S. Francisco.

Comunque il previsto percorso lungo le principali vie di Islamabad fino al Parlamento, è stato spostato allo stadio Jinnah per “ragioni di sicurezza”, anche per timore di attentati islamici. Il viaggio per la torcia, seppure guardato da migliaia di poliziotti, è però tornato nel protocollo ufficiale con diffuse dichiarazioni di fraternità. Alla cerimonia di commiato nello stadio, è prevista la partecipazione del presidente Pervez Musharraf e del premier Yousaf Raza Gilani.

Il Pakistan è uno stretto alleato della Cina, che ne è la principale fornitrice di armi, gli sta costruendo 4 fregate e contribuisce alla realizzazione del porto di Gwadar sul Mar Arabico. Musharraf, uno dei pochi a sostenere la repressione cinese in Tibet a marzo, è appena tornato da una visita di 6 giorni in Cina, dove ha sollecitato maggiori investimenti e discusso la costruzione di un oleodotto dal Golfo Persico attraverso il Pakistan fino in Cina, che dovrà attraversare montagne alte oltre 4.500 metri.

Stasera la torcia arriverà in India, a Mumbai per correre domani a New Delhi, dove sono attese ingenti manifestazioni pro-Tibet. L’India ha ridotto il percorso da 9 a 3 chilometri, che saranno sorvegliati da oltre 15mila poliziotti.

Dhondup Dorjree, presidente del Tibetan Youth Congress, racconta ad AsiaNews che anche oggi 100 membri del gruppo hanno cercato di entrare nell’ambasciata cinese a Chanakyapuri (New Delhi) per protestare, ma circa 60 sono stati arrestati dalla polizia mentre ne scalavano le mura. Ha promesso ulteriori “manifestazioni pacifiche” nel Paese. (NC)

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