Il popolo di Mindanao chiede giustizia per p. Tentorio
Responsabile regionale del Pime sottolinea che le indagini vanno a rilento per la mancanza di testimoni. Continuano le iniziative e le veglie di preghiera in memoria del sacerdote ucciso il 17 ottobre scorso. Il prossimo 26 novembre a Kidapawan e Manila le messe celebrate secondo la tradizione locale a 40 giorni dalla morte. Si attendono migliaia di persone.
Manila (AsiaNews) – La popolazione di Mindanao continua la sua battaglia contro i crimini non puniti e chiede giustizia per p. Fausto Tentorio, il missionario del Pontificio istituto missioni estere (Pime), freddato a colpi di pistola lo scorso 17 ottobre ad Arakan. A tutt’oggi nessuno ha rivendicato l’omicidio. Il prossimo 17 novembre associazioni e attivisti per i diritti umani protesteranno a Manila davanti al ministero della Giustizia filippino per fare pressioni sul governo affinché arresti i colpevoli.
P. Giovanni Re, responsabile regionale del Pime nelle Filippine, afferma ad AsiaNews, che “le indagini proseguono, ma a rilento. Purtroppo non vi sono testimoni oculari ed è difficile risalire ai responsabili. Tuttavia, governo filippino e ambasciata italiana a Manila hanno promesso che faranno di tutto per fare luce sul caso”.
Il sacerdote racconta che la popolazione continua a pregare e a organizzare veglie per il missionario, ormai diventato un testimone delle fede non solo fra i tribali della diocesi di Kidapawan, ma in tutto il Paese.
“Ogni giorno – spiega - ricevo lettere di persone e gruppi che mi descrivono le loro iniziative in ricordo di p. Fausto. Il 26 novembre, a Manila e Kidapawan ci saranno le messe che saranno celebrate come da tradizione a quaranta giorni dalla morte del missionario, dove sono attese migliaia di persone. Anche l’arcidiocesi di Zamboanga organizzerà nei prossimi giorni veglie di preghiera e una messa speciale in sua memoria”.
Conosciuto con il nome di Pops (padre), il missionario ha lavorato per 30 anni fra i tribali dell’Arakan Valley (Kidapawan, North Cotabato). Ai suoi funerali avvenuti lo scorso 25 ottobre a Kidapawan hanno partecipato oltre 10mila persone.
P. Fausto Tentorio è il terzo missionario del Pime ad essere ucciso nelle Filippine e nell’isola di Mindanao. Nel 1985 p. Tullio Favali è stato ucciso a Tulunan, nella diocesi di Kidapawan, da un gruppo di guardie private armate; nel 1992, p. Salvatore Carzedda, impegnato nel dialogo con i musulmani, è stato ucciso a Zamboanga. Nel 2007, p. Giancarlo Bossi era stato rapito da un gruppo di fuoriusciti del Moro Islamic Liberation Front, ma è stato rilasciato dopo oltre due mesi di cattività. Nel 1998 è stato rapito anche p. Luciano Benedetti. I suoi rapitori, un gruppo musulmano, lo hanno liberato dopo circa 2 mesi. (S.C.)
P. Giovanni Re, responsabile regionale del Pime nelle Filippine, afferma ad AsiaNews, che “le indagini proseguono, ma a rilento. Purtroppo non vi sono testimoni oculari ed è difficile risalire ai responsabili. Tuttavia, governo filippino e ambasciata italiana a Manila hanno promesso che faranno di tutto per fare luce sul caso”.
Il sacerdote racconta che la popolazione continua a pregare e a organizzare veglie per il missionario, ormai diventato un testimone delle fede non solo fra i tribali della diocesi di Kidapawan, ma in tutto il Paese.
“Ogni giorno – spiega - ricevo lettere di persone e gruppi che mi descrivono le loro iniziative in ricordo di p. Fausto. Il 26 novembre, a Manila e Kidapawan ci saranno le messe che saranno celebrate come da tradizione a quaranta giorni dalla morte del missionario, dove sono attese migliaia di persone. Anche l’arcidiocesi di Zamboanga organizzerà nei prossimi giorni veglie di preghiera e una messa speciale in sua memoria”.
Conosciuto con il nome di Pops (padre), il missionario ha lavorato per 30 anni fra i tribali dell’Arakan Valley (Kidapawan, North Cotabato). Ai suoi funerali avvenuti lo scorso 25 ottobre a Kidapawan hanno partecipato oltre 10mila persone.
P. Fausto Tentorio è il terzo missionario del Pime ad essere ucciso nelle Filippine e nell’isola di Mindanao. Nel 1985 p. Tullio Favali è stato ucciso a Tulunan, nella diocesi di Kidapawan, da un gruppo di guardie private armate; nel 1992, p. Salvatore Carzedda, impegnato nel dialogo con i musulmani, è stato ucciso a Zamboanga. Nel 2007, p. Giancarlo Bossi era stato rapito da un gruppo di fuoriusciti del Moro Islamic Liberation Front, ma è stato rilasciato dopo oltre due mesi di cattività. Nel 1998 è stato rapito anche p. Luciano Benedetti. I suoi rapitori, un gruppo musulmano, lo hanno liberato dopo circa 2 mesi. (S.C.)
Vedi anche
Omicidio di p. Tentorio, arrestato il principale indiziato
01/12/2021 11:05
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