Il patriarca copto Ibrahim Isaac in Kuwait: Qui c’è accoglienza per i cattolici egiziani
Il leader della Chiesa egiziana è stato accolto dal vicario apostolico e da numerosi fedeli. Oggi ha battezzato e cresimato i bambini nella cattedrale di Kuwait-City. Portavoce della Chiesa copta: “I cattolici egiziani all’estero conoscono poco la loro Chiesa madre, per questo il patriarca si fa vicino a loro”. La Chiesa cattolica in Kuwait ha circa 200mila fedeli migranti, in maggioranza asiatici e dai Paesi arabi.
Madinat al-Kuwait (AsiaNews) – Il patriarca Ibrahim Isaac, capo spirituale dei cattolici copti, la più grande comunità di cattolici egiziani, ha iniziato la sua prima visita pastorale in Kuwait, che si concluderà il prossimo 20 novembre.
Appena arrivato in aeroporto, il patriarca ha detto di essere molto felice di visitare il Paese per la prima volta: “Migliaia di differenti nazionalità e fedi abitano questo Stato, famoso per la sua tolleranza religiosa. La comunità egiziana è accolta molto bene in Kuwait. Per molti di loro, esso è un secondo Paese d’origine”.
Ad accogliere il patriarca c’erano mons. Camillo Balin, vicario apostolico dell’Arabia del nord, p. Angélus Massoud, curato della Chiesa copto-cattolica del Kuwait, il curato della Chiesa maronita, quello della Chiesa protestante e alcuni parrocchiani copto-cattolici. Nel suo discorso di benvenuto, p. Massoud, che si è unito al vicariato nel 2006, ha precisato che “questa visita è di particolare importanza perché il Kuwait è il Paese del Golfo che accoglie più egiziani, compresi i copto-cattolici che approfittano appieno dell’atmosfera di tolleranza religiosa e culturale”.
Oltre ai suoi incontri con le autorità e con i leader religiosi – per approfondire il dialogo tra le fedi – ieri il patriarca Isaac ha presieduto una grande messa nella cattedrale della Santa Famiglia, dove si è radunato un gran numero di fedeli. Oggi egli ha battezzato e cresimato molti bambini della parrocchia del Kuwait.
P. Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica in Egitto, spiega ad AsiaNews l’importanza della visita: “Le nuove generazioni di egiziani all’estero conoscono poco la loro Chiesa madre. Per questa ragione Sua Beatitudine considera obbligatorio aiutare i parrocchiani della diaspora. È in questo contesto che il patriarca ha compiuto due visite negli Stati Uniti, una in Australia e diverse in Europa. Oggi si dirige in oriente, verso i Paesi del Golfo che accolgono milioni di egiziani di tutte le religioni”.
Il patriarca Ibrahim Isaac ha chiesto un’udienza speciale con l’emiro del Kuwait per ringraziarlo dell’accoglienza ricevuta, e congratularsi con lui per l’omaggio resogli dal segretario delle Nazioni Unite, Ban Ki-mon, che ha definito l’emiro un “leader dell’azione umanitaria”.
La Chiesa cattolica in Kuwait ha circa 200mila fedeli espatriati, in maggioranza asiatici, ma anche provenienti da Paesi arabi come Libano, Egitto, Giordania e Palestina. Questa comunità fa parte del vicariato episcopale dell’Arabia del nord, che include anche le Chiesa di Qatar, Bahrein e Arabia. L’attuale cattedrale di Kuwait-City è stata costruita su un terreno offerto dal governo kuwaitiano nel 1957.
25/04/2017 14:54