Il nuovo arcivescovo di Manila, per i poveri di spirito
Manila (AsiaNews) Mons. Gaudencio Rosales, 71 anni, nuovo Arcivescovo di Manila si è installato nella sua nuova sede venerdì 21 Novembre scorso, sostituendo il card. Sin, che ha guidato la diocesi per 29 anni. La solenne cerimonia si è svolta nella cattedrale di Manila, alla presenza di numerosi leaders politici del paese, fra cui la Presidente Gloria Macapagal-Arroyo.
Il nuovo arcivescovo ha rotto il cerimoniale ed è andato a salutare i fedeli della sua ex diocesi, Malayabalay (Mindanao, nel sud delle Filippine) , venuti alla cerimonia. Mons. Rosales era stato assegnato a quella diocesi nel 1982. Ancora prima, dal '74, anno della sua ordinazione, aveva lavorato come vescovo ausiliare di Manila.
Durante la sua permanenza a Malaybalay, si è scontrato con i governanti locali, che proteggevano il traffico illegale di legname. Uno dei suoi preti, padre Nery Satur, è stato ucciso nel 1991 da miliziani pagati dai trafficanti di legname. Nel 1992 il vescovo era stato trasferito alla Arcidiocesi di Lipa, dove è nato.
La preoccupazione che "tortura" il nuovo arcivescovo sono i poveri. Egli si è detto pronto a impegnarsi per una maggiore solidarietà: "Come può sussistere tanta povertà fianco a fianco con ricchezza e potere? Come si può accettare che uno abbia fame e l'altro viva nella sazietà?".
In una recente intervista, il prelato ha confessato che, dopo la sua nomina ha avuto paura: "Manila ha più di mezzo milioni di poveri che vivono nelle baraccopoli, sotto i ponti ed in mezzo alla strada. Ora che sono qui, cosa posso fare per questa gente? Se foste nella mia situazione, non sareste spaventati anche voi?". E nel suo discorso di insediamento ha ripetuto: "Sono spaventato. Posso fare da solo? No, qualcuno deve aiutarmi. Non sto camminando da solo. Io sono con Cristo".
Mons.Oscar Cruz, vescovo di Lingayen-Dagupan, descrive il suo fratello nell'episcopato come una persona timida e pia:" Non so come i problemi di Manila lo toccheranno. E' veramente una sfida difficile".
Alcuni preti sono fiduciosi che egli "porterà avanti la Chiesa dei poveri. Non ha paura di essere povero" e non sarà fermato dalle adulazioni dei ricchi.
Da parte sua, il nuovo arcivescovo ha detto: " Manila è una città di grandi contrasti. C'è il ricco e il poverissimo, il molto colto e chi non sa nemmeno di avere dei diritti; il potente e il debolissimo". E ha concluso: "Io sarò con i poveri , inclusi i ricchi che hanno povertà di spirito". (VFP - SE)