Il nunzio in Turchia: "c'è un regista dietro tutto questo"
Confessa l'assassino di don Santoro, che dice di essere stato mosso dalla rabbia per le vignette su Maometto.
Roma (AsiaNews) L'assassinio di don Andrea Santoro è maturato nel clima provocato dalla pubblicazione delle vignette su Maometto, ma "c'è un regista dietro tutto questo". Se ne dice convinto anche il nunzio in Turchia, mons. Antonio Lucibello che, raggiunto telefonicamente da AsiaNews commenta: "in questo clima surriscaldato che si è creato in seguito alla pubblicazione delle vignette è chiaro che può succedere anche un omicidio. Sono comunque convinto che c'è un regista dietro tutto questo".
Mentre, secondo fonti della stampa turca, il giovane arrestato per l'uccisione di don Andrea ha confessato di essere stato mosso dalla rabbia per le vignette contro Maometto, il nunzio racconta di essere rimasto "colpito dalla reazione degli ambienti ufficiali". Egli cita la dichiarazione del vice ministro degli Affari religiosi turchi, Mehmet Gormez, che ha condannato l'uccisione di don Andrea "un uomo di Dio". Numerose, aggiunge mons. Lucibello, le espressioni di condoglianze che gli sono state fatte giungere. Significativo anche il fatto che alcuni giovani musulmani "hanno detto di essere umiliati per quello che è successo".
Nel mondo islamico proseguono intanto le manifestazioni di protesta. A dare conforto all'opinione di mons. Lucibello, il fatto che alcune delle più violente accadono o sono imputate a Paesi nei quali il controllo della polizia è strettissimo, come la Siria o l'Iran. Domenica a Damasco ed a Beirut manifestazioni "spontanee" hanno colpito le rappresentanze diplomatiche danesi (e nella capitale libanese dove la maggior parte degli arrestati è siriana) , così come ieri a Teheran, dove la protesta c'è stata anche oggi. E sono sciiti gli iracheni che hanno chiesto ai loro capi religiosi una fatwa che permetta l'uccisione degli autori delle vignette.