Il monarca saudita apre alla guida per le donne
Riyadh (AsiaNews/Agenzie) - Il re saudita mette al vaglio nuove riforme a favore dei diritti umani nel Paese, come la possibilità per le donne di utilizzare l'auto per raggiungere il posto di lavoro e concedere la cittadinanza ai figli nati da matrimoni fra cittadine saudite spostate con stranieri. Re Abdullah ha ordinato alle autorità saudite di studiare 72 proposte presentate dalla Commissione diritti umani (Hrc) su varie questioni sociali. La decisione giunge dopo oltre 400 denunce di gravi violazioni dei diritti, soprattutto delle donne, presentate negli ultimi cinque anni alla commissione.
Ibrahim al-Sheddi, portavoce dell'Hrc, spiega che "le proposte riguardano anzitutto il problema dei parenti di sesso maschile che compiono violenze sfruttando la loro autorità sulle donne". Nella relazione presentata al re Abdullah, l'Hrc ha sottolineato che molte donne subiscono offese e soprusi dai loro mariti, padri e fratelli che spesso tentano di impossessarsi anche dei loro averi. Il portavoce sottolinea che verrà anche preso in esame il diritto per le cittadine di poter raggiungere con mezzi adeguati il proprio posto di lavoro. Al-Sheddi aggiunge che verrà realizzata anche una legge per prevenire le violenze contro i minori.
Maha Akeel, giornalista saudita, pensa che questa "sia una buona mossa da parte della commissione, poiché riconosce le difficoltà, gli ostacoli e le discriminazioni quotidiane che le donne devono affrontare nella loro vita quotidiana, frutto di un sistema che tutela solo gli uomini". Akee nota anche il coraggio dell'Hrc, che sta affrontando questi problemi nonostante le feroci campagne e le critiche della parte più conservatrice della società. Per l'uomo uno dei problemi più urgenti è quello sul diritto di cittadinanza per bambini nati in coppie miste in cui la madre è saudita.
In Arabia saudita le donne non possono uscire di casa da sole e per andare all'estero hanno bisogno del permesso del marito e di un accompagnatore della famiglia. La licenza per la guida in auto sarebbe una sconfitta per il mondo maschile che potrebbe portare a "decadimento morale" della società. Per questo, se una donna è colta in flagrante mentre guida, viene condannata a 10 frustate.
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