Il ministro dell’Economia preme per riforme politiche in Russia
Mosca (AsiaNews) – Si dice sia uno dei pochi dell’elite russa a poter dare il confidenziale “tu” a Vladimir Putin, ma nonostante l’amicizia col premier, il ministro delle Finanze Alexei Kudrin sta diventando una spina nel fianco del governo, visto che a ogni occasione sprona per riforme e stimoli all’economia e alla società.
Come ha fatto di recente al forum economico di Krasnoyarsk, dove ha detto chiaramente che a causa delle mancate riforme “gli investimenti diretti nell'economia russa si sono ridotti nel 2010 di una volta e mezzo”, con i dati preliminari indicano approssimativamente una cifra tra i 12 e i 14 miliardi di dollari, mentre negli anni migliori ha toccato quota 27 miliardi di dollari. Il ministro preme da tempo per una riforma dell’economia che incoraggi l’afflusso di capitali e modernizzi il Paese.
E la base per riforme economiche che facciano crescere il Paese è quella di una riforma anche politica, ha detto il ministro nemmeno troppo tra le righe: “Bisogna garantire elezioni trasparenti che rappresentino tutte le forze politiche della società. Solo questo darà al governo il mandato di fiducia necessario per le riforme economiche”. Il messaggio si riferisce alle imminenti elezioni locali, previste per marzo, ma anche a quelle parlamentari di dicembre e soprattutto le presidenziali del 2012.
In un’intervista a Kommersant, Boris Makarenko del Centro per le tecnologie politiche, ha detto che il discorso di Kudrin era diretto esplicitamente al partito di governo “Russia Unita”, accusato da anni di manovrare i risultati elettorali.
Il partito del premier Putin non l’ha presa bene. “Invece di concentrarsi su strategie economiche, il ministro delle Finanze prova a scaricare le responsabilità” ha detto Sergei Neverov, segretario del Consiglio generale di “Russia Unita”. Neverov ha accusato Kudrin di dichiarazioni “ambigue” e di “mettere in discussione l’esistente mandato necessario per la riforme”.
La confidenza con Putin, nata nei primi anni post-sovietici quando entrambi lavoravano nell’amministrazione dell’allora sindaco di San Pietroburgo Anatoly Sobchak, ha finora garantito a Kudrin una sorta di immunità nella perenne lotta tra clan politici in Russia. Soprattutto dagli attacchi dei cosiddetti siloviki, la potente lobby fatta di apparati delle forze di sicurezza, ministero degli Interni e Difesa, che si oppone alle riforme politiche per conservare lo status quo.
Kudrin raramente entra di peso in questioni politiche nel Paese. Le sue ultime esternazioni hanno quindi sollevato una domanda tra i politologi: Che dietro le sue parole ci sia la benedizione di Putin?
13/02/2012
16/12/2017 08:07
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