Il ministro cinese della Difesa a Delhi dopo le tensioni sul Doklam
Prima visita in India del generale Wei Fenghe dopo il quasi-scontro nel 2017. Il ministro cinese della Difesa si è incontrato con il primo ministro Modi. “Questa visita approfondirà i nostri scambi bilaterali militari e la cooperazione in materia di sicurezza, rafforzerà la fiducia reciproca e spingerà avanti il nuovo sviluppo dei nostri legami militari per proteggere la pace al confine”.
Delhi (AsiaNews/Agenzie) - Sviluppare una cooperazione amichevole tra i due Paesi dopo le tensioni. I segnali di distensione arrivano dal ministro cinese della Difesa Wei Fenghe che ha incontrato ieri il primo ministro indiano Narendra Modi, a Delhi.
Quella di Wei, generale dell’Esercito popolare di liberazione (Pla), è la prima visita di un militare d’alto grado in India dopo le tensioni militari dello scorso anno sull’altopiano del Doklam. “La cooperazione amichevole è diventata la componente principale delle relazioni inter-militari tra Cina e India” ha dichiarato il ministro ieri sera. E ha continuato: “Questa visita approfondirà i nostri scambi bilaterali militari e la cooperazione in materia di sicurezza, rafforzerà la fiducia reciproca e spingerà avanti il nuovo sviluppo dei nostri legami militari per proteggere la pace al confine”.
Il primo ministro Modi ha ricordato gli anni di amicizia tra India e Cina e ha elogiato i buoni rapporti di amicizia con il presidente Xi Jinping. Wei incontrerà anche il ministro indiano della Difesa Nirmala Sitharaman, con il quale discuterà della sicurezza e della stabilità al confine.
L’escalation, tra giugno e agosto 2017, è iniziata quando l’India ha accusato Pechino di aver iniziato a costruire una strada militare nella zona di confine dei due Paesi con il Bhutan. La Cina ha reclamato che il suo esercito stava costruendo la strada all’interno del proprio territorio e ha chiesto un’immediata ritirata delle truppe indiane dal conteso altopiano. L’area è rivendicata dalla Cina, che la chiama Donglang, mentre l’India sostiene le rivendicazioni del Bhutan.