Il governo dell'Hebei revoca l'esproprio delle terre ai contadini di Shengyou
Il villaggio è stato teatro di violenti scontri fra abitanti e mercenari che volevano costringerli all'abbandono dei terreni.
Shengyou (AsiaNews/Agenzie) Il governo provinciale dell'Hebei ha annunciato oggi che non saranno più espropriate le terre ai contadini di Shengyou, teatro di violenti scontri fra abitanti e mercenari armati che hanno portato alla morte di 6 contadini. In una nota ufficiale si legge: "Considerato che il villaggio di Shengyou in origine scelto come sito in cui impiantare un'industria elettrica ha una grande popolazione ma poca terra, il governo provinciale dell'Hebei ha deciso di non requisire terra da lì".
Dal 2003 il villaggio rifiuta l'offerta della Hebei Guohua, una ditta che fornisce energia elettrica, che chiede ai contadini di andare via dalle terre, in cambio di un'offerta in denaro, per costruire un impianto su 26 ettari di terreno del villaggio. Essi accusano però le autorità locali di aver intascato somme di denaro per costringerli ad andare via. La questione è culminata nelle prime ore di sabato 11 giugno, quando centinaia di uomini hanno attaccato il villaggio di Shengyou, nella provincia dell'Hebei, armati di fucili da caccia, manganelli, sbarre uncinate e altri strumenti di offesa.
La polizia, chiamata ad intervenire, non ha risposto all'appello e si è presentata 6 ore dopo, quando gli assalitori erano spariti. Frutto degli scontri, 6 morti ed oltre 100 feriti gravi.
Secondo il Ping Guo Ribao (Apple Daily), un quotidiano di Hong Kong, e altri giornali della diaspora cinese, il vero mandante del raid di mercenari contro i contadini di Shengyou (Hebei) -costata la vita a 6 di loro - sarebbe il figlio di Li Peng, Li Xiaopeng. Li Peng, primo ministro nell'89, è considerato il primo responsabile del massacro di Tiananmen.
La decisione di non espropriare più le terre a Shengyou pare essere una mossa anche contro la famiglia di Li Peng.