Il governo avverte: il terrorismo può colpire durante l’Hajj
Mina (AsiaNews/Agenzie) – Il terrorismo potrebbe colpire durante l’Hajj, l’annuale pellegrinaggio alla Mecca, in corso quest’anno dal 19 al 22 gennaio. L'avviso è del ministero dell’Interno saudita, guidato dal principe Nayef Bin Abdul Aziz Al-Saud.
Il portavoce del ministero, Mansour al-Turki, ha dichiarato :”Abbiamo fatto un buon lavoro per scoraggiare il terrorismo, ma loro hanno comunque la capacità di effettuare attentati. Faremo del nostro meglio per prevenirli”.
Il regno saudita esce da un periodo insanguinato, in cui gli sforzi delle forze dell’ordine non sono riuscite ad evitare attentati all’interno del Paese.
Il governo ha annunciato una mobilitazione straordinaria di 50 mila uomini per tentare di mantenere la situazione stabile. Buona parte degli uomini sarà stanziata a Mina, che dista sei miglia dalla Mecca.
Sono state inoltre ordinate misure di sicurezza straordinarie intorno alla Mecca; verranno predisposti controlli di polizia per parecchie miglia prima di arrivare alla città santa musulmana, con perquisizioni e controllo dei documenti. Inoltre saranno proibite manifestazioni o proteste.
Il ministro Nayef ha richiamato in conferenza stampa anche la responsabilità dei Paesi da cui si attende il maggior numero di pellegrini, e li ha invitati ad assicurarsi che la situazione sia stabile e sotto controllo durante le partenze.
“Il governo intende proteggere l’Hajj e i pellegrini, ma non può riuscirci da solo” ha dichiarato, ed ha specificato che “la sicurezza della festività deve essere oggetto di cooperazione fra i vari Paesi”.
Sono attesi oltre 1,5 milioni di fedeli da 160 nazioni, e un altro mezzo milione si muoverà dall’interno del regno saudita. Potrebbe partecipare anche un milione di residenti della Mecca.
Parecchie comunità islamiche hanno fatto sapere che l’oggetto delle loro preghiere durante il pellegrinaggio sarà la strage del sud-est asiatico, zona ad altissima densità musulmana.
13/08/2019 08:56