Il governo Singh vuole ripulire i libri scolastici dall'ideologia indù
Mumbai (AsiaNews) Arjun Singh, ministro per lo sviluppo delle risorse umane, ha promesso cambiamenti nella stesura dei libri scolastici, troppo spesso legati a un'ideologia induista. Una commissione di tre storici, istituita dal ministro per rivedere i libri di storia, sta cercando come rimediare alle "parti opinabili, alle distorsioni e ai travisamenti dei fatti storici" contenuti nei testi.
I tre studiosi di storia provengono dalle più note università indiane. La loro operazione è stata definita "dezafferanizzazione", dal colore dell'abito degli asceti indù.
Un esempio fra tutti: secondo la tradizione indù, il dio Rama sarebbe nato ad Ayodhya nel 2000 a.C. Studi archeologici escludono però che in quel luogo e in quel periodo vi siano stati insediamenti umani. I gruppi induisti hanno ottenuto di far cancellare dai libri di testo le affermazioni scientifiche e i risultati archeologici contrari alla loro tradizione.
La rivendicazione del luogo di nascita di Rama ad Ayodhya è alla base degli scontri fra musulmani e indù in Gujarat, che nel 2002 è costata la vita a 2 mila musulmani.
A New Delhi, il Consiglio per l'educazione e la ricerca ha ingaggiato una struttura privata, il Ratan Tata Trust, per usufruire dell'assistenza di docenti dell'università di Oxford nella revisione dei libri. È la prima volta nel Paese che un'agenzia privata e professori di un'università straniera vengono chiamati a rivedere i libri di testo. Jean Aichison, linguista, e Teresa Smith, esperta di politica sociale, entrambi docenti a Oxford, visiteranno le scuole di New Delhi per suggerire e compiere, qualora necessario, i cambiamenti ai libri. La commissione rivedrà tutti i libri di testo di inglese, hindi, matematica e storia. In modo particolare, si vogliono liberare i testi di storia da ogni manipolazione politica e ideologica. I cambiamenti diventeranno operativi per i libri del prossimo anno accademico.
Il nuovo governo e in particolare il ministro Singh vogliono cambiare la politica culturale ed educativa del precedente esecutivo, guidato dal BJP. L'ex ministro dello sviluppo Joshi aveva attuato una scelta educativa definita di "zafferanizzazione dell'educazione". Ma Joshi ha affermato che sia lui che il suo partito si opporranno con forza a questa opera di cambiamento. "Non permetteremo che in nome di questa di questa "detossificazione" della scuola vengano diffuse falsità e che le future generazioni siano lasciate nell'ignoranza". Giustificando i cambiamenti da lui compiuti nei curricula scolastici, Joshi ha dichiarato di aver agito in accordo con le raccomandazioni del parlamento che aveva chiesto l'attuazione di un'educazione basata sui valori, nella quale la religione avesse una parte importante. Joshi accusa il governo di Singh di "educazione commercializzata".
Mons. Percival Fernandez, segretario generale della Conferenza episcopale indiana e responsabile dell'educazione per l'arcidiocesi di Mumbai, aveva seguito con preoccupazione l'opera di "zafferanizzazione" dei libri scolastici da parte del governo del BJP. AsiaNews lo ha intervistato sui cambiamenti annunciati dal nuovo governo Singh.
Come giudica la "detossificazione" del sistema educativo annunciata dal nuovo ministro Singh?
Penso che ogni interferenza politica sulla storia non abbia diritto di esistere, perché quando questo avviene significa che l'agenda politica è diversa dall'educazione nella realtà. Giudico positivo quanto sta per fare il ministro. Ha individuato storici esperti per studiare il materiale proposto agli studenti e fornire i loro suggerimenti. Da quello che leggo sui giornali, la prima reazione di questi esperti è che ci sono molti errori nei libri di testo e che vanno corretti.
L'ex ministro Joshi giustifica e rivendica la bontà dei cambiamenti da lui effettuatiLe critiche contro il precedente ministro mi sembrano provate. In ogni caso, la mia opinione è chiara: dobbiamo insegnare la storia ai nostri ragazzi, non storielle! (NC)