Il giubileo dei tribali Mundari e la visita alla tomba di Madre Teresa
P. Lino Fernandes sfx è il parroco della chiesa Beata Madre Teresa di Siadih, nello Stato di Jharkhand. Egli ha guidato un gruppo di parrocchiani in pellegrinaggio al santuario di Nostra Signora di Bandel e alla tomba di Madre Teresa. Il viaggio “è stato lungo e faticoso e alcuni hanno dovuto vendere il bestiame per pagarne le spese”. Il ricordo dell’incontro con la beata, 25 anni fa, e la rivelazione: “Custodisco ancora come un tesoro un suo dono, un’immagine di Madre Teresa insieme ad un bambino”.
Mumbai (AsiaNews) – Guidati dal loro parroco, i tribali Mundari dello Stato del Jharkhand hanno celebrato il Giubileo della Misericordia passando attraverso la Porta Santa del santuario di Nostra Signora di Bandel e concludendo il gesto con la visita alla tomba di Madre Teresa, patrona della loro parrocchia. P. Lino Fernandes sfx, missionario del Pilar, racconta ad AsiaNews l’emozione dei suoi parrocchiani: “Che gioia e quanto entusiasmo per i nostri umili tribali, alcuni dei quali hanno viaggiato al di fuori dello Stato di Jharkhand per la prima volta nella loro vita”. Il santuario mariano di Nostra Signora di Bandel è il più antico dell’India orientale. Ricordando la gioia sui volti dei tribali quando si sono raccolti in preghiera sui resti della patrona, riferisce: “L’Anno della Misericordia indetto da papa Francesco è uno straordinario dono per la nostra parrocchia. La nostra Madre benedetta, Madre Teresa, ha reso davvero Calcutta la ‘città della gioia’”.
P. Fernandes racconta il pellegrinaggio di due giorni che ha intrapreso con alcuni membri della parrocchia composta in maggioranza da tribali Mundari, molti dei quali vivono in aree remote e al di sotto della soglia di povertà. “Per loro – dice – è stato difficilissimo affrontare il costo del viaggio. Per la nostra gente questo pellegrinaggio è stato un’esperienza grandissima. Alcuni hanno dovuto vendere il bestiame e altri prodotti agricoli per pagare le spese”.
Il sacerdote riporta anche la fatica di un viaggio lungo: “Abbiamo impiegato 12 ore per raggiungere la stazione ferroviaria di Howrah [lo snodo della città di Calcutta, ndr]. Alcune religiose delle Figlie della Croce ci hanno accompagnato e poi hanno trovato l’alloggio per le donne in una loro scuola, vicino alla stazione di Howrah”.
Il giorno stesso dell’arrivo, il gruppo ha preso un altro treno diretto a Bandel, a circa 40 chilometri da Calcutta. “Nel santuario abbiamo celebrato la messa e poi siamo passati attraverso la Porta Santa, che è la porta d’ingresso della basilica. I fedeli erano davvero emozionati e hanno pregato Nostra Signora di Bandel di intercedere per loro e avere misericordia di loro”. “I nostri fedeli sono semplici, e con umiltà di cuore hanno chiesto protezione e grazia. Hanno una grande fiducia nell’amore materno di Maria”.
Il giorno seguente essi si sono recati in preghiera alla tomba di Madre Teresa. Nonostante le forti piogge, continua, “abbiamo raggiunto la sua casa. Quando ho oltrepassato l’ingresso dell’abitazione, mi sono ricordato il momento in cui ho conosciuto la beata, 25 anni fa. In quell’occasione mi ha donato un’immagine di lei insieme ad un bambino: ancora la custodisco come un tesoro – rivela –. E quando mi sono accostato alla sua tomba ho avvertito la sua presenza. Lacrime di gioia hanno incominciato a scorrere sul mio volto”.
Il gruppo ha concluso la visita con la messa e le preghiere: “Abbiamo affidato la nostra parrocchia, che è intitolata alla beata. Abbiamo pregato per i tribali, i giovani e abbiamo ringraziato per questo Giubileo della Misericordia e per l’imminente canonizzazione di Madre Teresa”.