Il fiume Walawe e i traffici illegali di gemme
Nei giorni scorsi un'operazione della polizia ha portato allo scoperto un'organizzazione che sfrutta macchinari pesanti per un'attività molto redditizia con gravi danni sull'ambiente. Gli attivisti locali: un problema denunciato da tempo, ma che finora ha goduto di pesanti coperture politiche
Colombo (AsiaNews) - Un'attività di estrazione illegale di gemme su larga scala, condotta da diversi anni da più gruppi che utilizzano macchinari pesanti sul fiume Walawe, famoso per la produzione di gemme preziose, è stata smantellata nei giorni scorsi dagli agenti della Special Task Force (STF) della polizia di Kahawatta e dalla National Gem and Jewellery Authority (NGJA). L'operazione è stata condotta a Ekata Gatuma a Nivithigala, Erabedda (nella provincia di Sabaragamuwa). Secondo i funzionari della NGIA, sebbene in passato fossero stati pianificati diversi tentativi di raid simili, erano stati ostacolati a causa di interferenze politiche. Ma restano comunque dubbi sulla reale efficacia dell’intervento.
Il bacino del fiume Walawe è il quarto più grande del Paese in un contesto ricco di biodiversità. Quasi tutte le risaie della zona si stanno però trasformando in miniere di gemme. Gli ambientalisti sostengono che il suo ecosistema potrebbe non durare a lungo: i ruscelli sono già diventati fangosi e chi vive lungo le rive del fiume non può più utilizzare l'acqua. Le attività estrattive vengono condotte erigendo dighe di fortuna. Alcune miniere sono autorizzate, ma la maggior parte opera in modo illegale. Oltre alla ricerca delle gemme, i minatori illegali si dedicano anche all'estrazione di sabbia per ottenere un reddito extra.
L’operazione condotta dalla polizia ha portato al fermo di 20 persone, poi rilasciate su cauzione. Tra gli oggetti sequestrati durante l'irruzione vi sono tre moderne macchine per il dragaggio, utilizzate per estrarre le gemme dal letto del fiume, sette compressori d'aria e attrezzature per le immersioni, tra cui due barche cariche di barili per sostenere i macchinari in acqua, tre generatori e tre pompe elettriche.
“Avevamo sporto denuncia alle autorità locali - raccontano ad AsiaNews gli attivisti locali Kapurubanda Piyasena, Jinasena Sathurusinghe e Menike Atapattu - ma queste denunce si rivelano inutili perché i racket che gestiscono queste attività illegali godono dell'assistenza di politici di alto livello. Le indagini di solito vengono ritardate il più possibile, per permettere ai racket di completare l'estrazione illegale delle gemme. In passato vi sono state occasioni in cui l'attività illegale è stata portata avanti in presenza di poliziotti e dipendenti della Gem Corporation. Dopo aver lasciato che rimuovessero la terra per tutta la notte, i funzionari hanno fatto irruzione imponendo una multa di 225mila rupie per l'uso di macchinari pesanti e scavi illegali. Ma una cifra del genere per una partita di terra ricca di gemme è una benedizione per questi criminali: con quanto estratto potranno guadagnare miliardi”.
Per gli avvocati Malithi Ratnayaka e Nalinda Hewawitharana, spiega che “secondo la legge, una persona sorpresa a estrarre gemme all'interno di una riserva forestale non può essere multata dalla Gem Corporation. Quindi, rilasciare i sospetti e il loro saccheggio dopo aver imposto una multa non rientra nei poteri dell’Authority. Il funzionario responsabile dell'area presso il Dipartimento per le Irrigazioni aveva presentato un reclamo al Geological Survey and Mines Bureau e alla polizia. Tuttavia, i potenti appoggi dei politici locali, hanno reso queste operazioni inutili”.
Foto: Flickr / amanderson2
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