Il cyberattacco Wannacry dovuto alla leggerezza dei governi
La Microsoft mette in guardia le agenzie di sicurezza nazionali a non “conservare” – per poi lasciarli trafugare – i virus, ma a renderli noti. La Corea del Sud, quasi indenne. Colpita Russia, Gran Bretagna, Germania, Francia. Affette anche università in Cina, Italia e Grecia.
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Il cyberattacco Wannacry, che ha colpito nel weekend più di 200mila computer in 150 Paesi è dovuto alla leggerezza delle agenzie di spionaggio dei governi. Lo afferma il legale della Microsoft, Brad Smith, che accusa in particolare l’Agenzia della sicurezza nazionale Usa (Nsa) per aver “conservato” e “sviluppato” un virus in funzione di possibili attacchi web, che poi sarebbe stato trafugato.
Il codice usato nell’attacco del weekend è stato infatti sviluppato dalla Nsa. Smith ha affermato che la Microsoft ha chiesto da tempo una “Convenzione digitale di Ginevra” che chieda ai governi di rendere note le vulnerabilità dei computer ai venditori, piuttosto che conservarli, venderli o sfruttarli.
La Microsoft si trova al centro del dibattito perché i cyber-criminali hanno sfruttato un problema insito in Microsoft Windows. La compagnia aveva inviato in marzo degli updates che potevano fermarlo. È probabile che chi è stato colpito non abbia assimilato gli aggiornamenti necessari.
Il governo della Corea del Sud ha reso noto oggi che solo nove computer in tutto il Paese sono stati colpiti. Si teme però che con la ripresa del lavoro dopo il weekend, vi possano essere molti nuovi attacchi.
Il virus Wannacry prende possesso di tutti i files di un computer e chiede 300 dollari di riscatto per rilasciarli.
Fra venerdì 12 e domenica 14 maggio in Russia sono stati colpiti alcuni computer del ministero degli interni, il sistema bancario e quello ferroviario. In Francia la compagnia automobilistica Renault ha dovuto fermare alcune produzioni. In Germania la Deutsche Banh (ferrovie) è stata colpita. In Gran Bretagna è andato in tilt il sistema sanitario nazionale e fino a ieri pomeriggio sette ospedali non potevano ancora operare.
Università in Cina, Italia e Grecia sono anche state infettate
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