Il controllo di Stato sui blogger turkmeni
Ali influencer più conosciuti del Paese è stato intimato di “sostenere un’immagine felice e prospera della nazione turkmena”. Controlli a sorpresa nelle scuole e nelle aziende pubbliche per cerca sui cellulari materiali ritenuti contrari agli interessi statali. Intanto il Turkmenistan resta il Paese con la rete internet più lenta al mondo con una velocità media di 0,50 megabit al secondo.
Ashgabat (asiaNews) - Nei giorni scorsi i funzionari delle agenzie statali del Turkmenistan, che controllano il mondo dell’informazione in centro e nelle regioni, hanno convocato i blogger e gli influencer più conosciuti nel Paese, per invitarli a “sostenere un’immagine felice e prospera della nazione turkmena”. La polizia ha avvertito tutti che la diffusione di qualunque contenuto critico nei confronti della politica e della situazione del Paese è decisamente sgradita, e potrebbe portare anche a conseguenze penali.
Non è una novità per il Turkmenistan il controllo rigido della libertà di espressione e di stampa, e tutti media hanno sempre subito diverse pressioni. Con le nuove opportunità delle più moderne tecnologie, però, il rischio è che la situazione sfugga almeno parzialmente di mano alla dirigenza del Paese. Molti turkmeni utilizzano infatti l’accesso libero Vpn e altri strumenti per navigare in internet aggirando le limitazioni draconiane imposte dall’alto.
Alcuni blogger, mantenendo l’anonimato, hanno fatto sapere alle agenzie internazionali come Azattyk e altre che la polizia li tiene sotto controllo quotidianamente, e persino mettere un “like” o un commento su contenuti non graditi potrebbe essere considerato un atto di “sedizione antigovernativa”. Alcuni noti influencer vengono convocati regolarmente in questura, soprattutto quelli considerati “opinion leader” che usano Instagram, TikTok e YouTube per diffondere video in cui si offrono prodotti e servizi e in cui, secondo le regole del genere, si racconta di sé o si esprimono le proprie idee su varie questioni.
Le richieste dall’alto ora riguardano la necessità di riprodurre soltanto materiali che mostrino il Turkmenistan in un’ottica positiva, soprattutto con immagini di bambini felici, o delle nuove costruzioni nelle città, come la nuova città di Arkadag seguita dall’ex-presidente G. Berdymuhamedov, ora presidente del Senato, che ha lamentato una scarsa copertura delle sue imprese da parte dei siti internet “liberi”. Quelli statali, del resto, sono da sempre impegnati nella propaganda del “grande Turkmenistan”, a partire dai siti web governativi, dove si illustrano regolarmente anche le aperture di nuovi negozi o mercati, trionfano le famiglie entusiaste di traslocare in nuovi appartamenti, e non mancano mai gli anziani molto ben vestiti, che inaugurano le stagioni annuali delle raccolte agricole.
Molti collegano la stretta informatica da parte delle autorità con la recente diffusione di un video virale in cui si mostrano i poliziotti turkmeni che si strappano i gradi dall’uniforme, e accusano un automobilista di costringerli a gesti estremi, per il rifiuto a pagare una tangente. Il video mostra il poliziotto che accusa il guidatore di aggressione e di essere il colpevole del danno alla giacca, mentre getta il distintivo sulla capote dell’auto. In seguito i poliziotti si accorgono che dei passanti li stanno riprendendo, e si scagliano su di loro. I protagonisti non sono stati identificati, anche se la targa dell’auto mostra i numeri del velayat (provincia) di Lebap, ma dall’inizio di giugno il video sta diventando sempre più popolare.
Oltre ai controlli sul mondo dell’informatica, negli ultimi giorni i poliziotti compiono continui controlli a sorpresa nelle scuole e nelle aziende pubbliche, per verificare i cellulari degli studenti e degli operatori in cerca di materiali ritenuti contrari agli interessi statali. Le autorità spesso obbligano gli studenti a firmare impegni di rifiuto dell’uso della Vpn, e di altri strumenti per l’accesso ai siti proibiti. Ultimamente in Turkmenistan sono stati bloccati otre 122 mila domini web.
Il Paese rimane comunque uno di quelli con la rete internet più lenta al mondo, come ha calcolato anche la compagnia cable.co.uk, per cui alla velocità media di 0,50 megabit al secondo i turkmeni rimangono in fondo alla classifica di tutti i 224 Paesi esaminati. Per scaricare un file video da 5 giga, in Turkmenistan ci vogliono 22 ore e 34 minuti.
Foto: Flickr / sarflondondunc
18/09/2017 14:28
25/11/2021 08:52