Il card. Zen riceve coraggio da papa Francesco: Ecco quello che combatte con una fionda!
Hong Kong (AsiaNews) - "Eccolo! Ecco quello che combatte con una fionda!". Con queste parole, pronunciate sorridendo, papa Francesco ha salutato il vescovo emerito di Hong Kong card. Joseph Zen Ze-kiun dopo la messa di beatificazione di Paolo VI. Lo racconta lo stesso presule sul suo blog, in cinese. Secondo il cardinale, il riferimento del pontefice è al grandissimo impegno che lui stesso e il movimento democratico Occupy Central hanno profuso negli ultimi due anni per ottenere vera democrazia per l'ex colonia britannica.
Da quasi un mese, centinaia di studenti e di dimostranti stanno bloccando le zone centrali di Hong Kong per chiedere una riforma politica ed elettorale in vista della nomina del prossimo capo dell'Esecutivo, prevista per il 2017. Il governo locale ha risposto escludendo ogni possibilità di un vero sviluppo democratico e difendendo i diktat della Cina continentale, che vuole scremare persino i candidati. La diocesi di Hong Kong ha pubblicato già nel luglio 2013 un documento in cui sostiene la disobbedienza civile, mentre Giustizia e Pace ha spiegato i motivi a favore del movimento.
Da parte sua, il card. Zen si è impegnato in prima persona. Nonostante l'età avanzata, 83 anni il prossimo gennaio, il vescovo emerito ha camminato per 84 ore sotto il sole cocente di giugno per invitare la popolazione a votare al referendum non ufficiale sul suffragio universale; ha scritto e pronunciato discorsi pubblici a favore delle richieste del movimento, che vuole da Pechino il rispetto delle promesse effettuate prima del ritorno di Hong Kong alla madrepatria; ha deciso di dormire insieme agli studenti che da quasi un mese occupano le zone centrali del Territorio.
A Roma per la chiusura del Sinodo sulla famiglia e per la beatificazione di papa Montini, il presule ha potuto incontrare Francesco: "Dopo la cerimonia, il Papa si è levato i paramenti e ha salutato prima Benedetto XVI e poi gli altri cardinali. Io mi sono messo in fila e ho iniziato a pensare a cosa dire al Papa, in modo da non fargli sprecare tempo. Mi ero preparato questa frase: Santo Padre, vengo dal campo di battaglia di Hong Kong, come probabilmente lei già sa. Per favore preghi per noi, affinché non si scateni la violenza".
Il pontefice, come è nel suo stile, lo ha sorpreso: "Dopo un po' di tempo, sono finalmente arrivato davanti al Papa. Prima che potessi dire una parola mi ha guardato, si è messo a ridere e ha detto: 'Ah ah! Ecco quello che combatte con una fionda!'. Io mi sono sbrigato a pronunciare le parole che mi ero preparato, gli ho baciato la mano e me ne sono andato per non ingolfare la fila".
Sembrava, prosegue il card. Zen, "come se Francesco stesse citando le parole di qualcun altro. Mi stava prendendo in giro? Non credo proprio. Lui sa bene come Davide ha sconfitto il gigante Golia. Mi ha dato incoraggiamento: 'Non avere paura, il Dio di Israele è con Davide'...".
Questo scambio "mi ha fatto pensare per due volte. Davide, all'epoca dello scontro con Golia, era un ragazzo: non è forse un simbolo per i nostri studenti? Ecco, io spero che proprio questi studenti possano ricordare che non sono mai la giovinezza o una pietra a consegnare la vittoria. È sempre l'aiuto di Dio, che ha permesso a Davide di sconfiggere il gigante".