Il card. Ranjith inaugura l’Anno di san Giuseppe Vaz, l’Apostolo dello Sri Lanka (Foto)
L’arcivescovo di Colombo ha detto che egli è stato un “eccezionale esempio di riconciliazione”. Parlava sia la lingua tamil che quella singalese e viveva in comunione con entrambe le etnie. Una reliquia esposta per la devozione dei fedeli. Gettate le fondamenta del nuovo santuario nazionale a lui dedicato.
Colombo (AsiaNews) – Il card. Malcom Ranjith, arcivescovo di Colombo, ha inaugurato il 2017 come l’Anno dedicato a san Giuseppe Vaz, l’Apostolo dello Sri Lanka e primo santo del Paese canonizzato da papa Francesco durante il viaggio pastorale del 2015. La cerimonia si è svolta il 14 gennaio nella cattedrale di santa Lucia a Kotahena nella capitale, in concomitanza con la chiusura dell’Anno della Misericordia. Ai presenti il porporato ha detto: “San Giuseppe Vaz è stato uno straordinario esempio di riconciliazione per i tamil e i singalesi, i due gruppi linguistici [ed etnici, ndr] dello Sri Lanka. Egli non solo parlava entrambe le lingue, ma ha vissuto in modo pacifico con i membri delle due etnie”.
L’arcivescovo ha riferito che la Chiesa cattolica dell’isola ha intenzione di diffondere maggiori dettagli “sul suo coraggioso lavoro per lo Sri Lanka e per i cattolici nel mondo. Particolare attenzione verrà data alla lotta contro la povertà e alla crescita dell’armonia religiosa tra le differenti religioni e i gruppi razziali, virtù che san Giuseppe Vaz ha incarnato in pieno”.
Nel giorno di inaugurazione dell’Anno, una reliquia del santo (un mantello di cotone blu) è stata esposta per la devozione in due luoghi di culto: dalle 6 di mattina alle 4 di pomeriggio, presso il santuario di sant’Antonio di Kochchikade; dalle 4.30 di pomeriggio alle 9 di sera nella cattedrale di santa Lucia, dove era stata portata in processione. Dal prossimo 31 marzo la reliquia verrà collocata nella basilica di Nostra Signora di Tewatte, il santuario mariano nazionale.
Per l’occasione è stato annunciato anche l’inno ufficiale, il brano “Vandaneeyawu, Pujaneeyawu” composto da J.K.S. Perera. Il cardinale ha invitato i vescovi e i sacerdoti presenti a promuovere il canto in tutte le parrocchie delle diocesi durante l’anno.
Nei giorni successivi varie cerimonie si sono svolte sul territorio e nelle scuole. A Maha Galgamuwa, nella parte centro-occidentale dove si trova la chiesa dedicata all’Apostolo, è stata posta la prima pietra per un santuario nazionale in suo onore.