Il calo del prezzo del petrolio rende “povero” il Kuwait: meno 60% delle entrate
Madinat al-Kuwait (AsiaNews/Agenzie) – Il Kuwait deve trovare al più presto delle alternative economiche che possano bilanciare lo scompenso di entrate generate dal calo del prezzo del petrolio negli ultimi mesi. Lo ha detto l’emiro Sheikh Sabah al-Ahmad Al-Sabah in un discorso al Parlamento per l’inizio del suo nuovo mandato. “Il declino in tutto il mondo del prezzo del petrolio – ha detto – ha causato una riduzione delle entrate statali del 60%, mentre le spese non sono state ridotte, portando ad un grosso deficit”.
L’emiro ha auspicato “azioni rapide per adottare misure serie e giuste per completare le riforme economiche e ridurre la spesa pubblica”. “Ogni ritardo – ha messo in guardia – non farà che incrementare il deficit del budget e rendere i costi delle riforme più alti”.
Il prezzo del petrolio è sceso di circa il 60% dal giugno 2014, danneggiando in maniera grave le finanze di Stati come il Kuwait che dipendono in modo essenziale dalla vendita del greggio. Negli ultimi 16 anni, il 94% delle entrate dell’emirato sono provenute da profitti legati al petrolio. In questi anni, il Kuwait ha avuto un enorme surplus e ha immagazzinato riserve fiscali per 600 miliardi di dollari, che sono investiti per la maggior parte all’estero e nel campo della sanità.
Il Fondo monetario internazionale, in un rapporto pubblicato settimana scorsa, ha dichiarato che alle condizioni attuali, le riserve consentirebbero al Kuwait di sopravvivere per i prossimi 23 anni. Nonostante ciò, l’emiro Sheikh Sabah vuole evitare a tutti i costi di intaccare le finanze sovrane per coprire i buchi di bilancio.