Il Vaticano deplora l’uso politico estremistico di Durban II
In una dichiarazione si afferma che l’incontro internazionale, come detto da Benedetto XVI, deve invece servire a eliminare ogni forma di razzismo, xenofobia e intolleranza.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Il Vaticano “deplora” l’uso della conferenza di Durban II per “assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato” e conferma che continuerà ad essere presente, secondo lo spirito espresso da Benedetto XVI che vede nell’incontro una occasione “per mettere fine ad ogni forma di razzismo, di discriminazione e intolleranza”.
“La Sala Stampa della Santa Sede – si legge in una dichiarazione diffusa oggi a fine mattinata - attraverso il suo Direttore, P. Federico Lombardi, SJ, ha già anticipato in serata alcuni commenti relativi al discorso tenuto ieri dal Presidente iraniano alla Conferenza di esame della Dichiarazione di Durban del 2001 contro il razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e la relativa intolleranza”.
“In aggiunta, la medesima Sala Stampa desidera rimandare alle parole del Santo Padre Benedetto XVI, il Quale domenica scorsa ha detto: "Formulo i miei sinceri voti affinché i Delegati presenti alla Conferenza di Ginevra lavorino insieme, con spirito di dialogo e di accoglienza reciproca, per mettere fine ad ogni forma di razzismo, di discriminazione e intolleranza, segnando così un passo fondamentale verso l’affermazione del valore universale della dignità dell’uomo e dei suoi diritti, in un orizzonte di rispetto e di giustizia per ogni persona e popolo". Di conseguenza la Santa Sede deplora l’utilizzazione di questo forum dell’ONU per assumere posizioni politiche, estremiste e offensive, contro qualsiasi Stato. Ciò non contribuisce al dialogo e provoca una conflittualità inaccettabile”.
“Si tratta, invece – conclude la dichiarazione - di valorizzare tale importante occasione per dialogare insieme, secondo la linea di azione che la Santa Sede ha sempre adottato, in vista di una lotta efficace contro il razzismo e l’intolleranza che ancor oggi colpiscono bambini, donne, afro-discendenti, migranti, popolazioni indigene, ecc. in ogni parte del mondo. La Santa Sede, mentre rinnova l’appello del Papa, assicura che con tale spirito la sua Delegazione è presente e lavora alla Conferenza”.
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