Il Ruhnama, libro sacro dell’expresidente turkmeno è obbligatorio per l’università
L’ex presidente Niyazov scrisse questo libro e ordinò di considerarlo sacro, lo impose nelle scuole e nelle cerimonie pubbliche. A quasi 5 anni alla sua morte, il libro è ancora materia di esami universitari.
Ashgabat (AsiaNews/Agenzie) – Permane in Turkmenistan il culto della personalità dell’ex leader Saparmurat Niyazov, che il presidente Kurbanguly Berdymukhammedov, dopo la sua elezione nel febbraio 2007, aveva indicato di volere rimuovere. Il Ruhnama, “libro sacro” da lui scritto, è ancora materia obbligatoria per i colloqui di accesso all’università.
Niyazov ha governato il Paese per 21 anni, dall’epoca sovietica sino all’improvvisa morte per infarto il 20 dicembre 2006. Il suo potere è stato tanto assoluto da essere definito “l’ultimo faraone” ed ha instaurato un esasperato culto della personalità. Oltre alle statue e agli onnipresenti manifesti che lo raffigurano, la propaganda di Stato lo ha glorificato come “profeta”. Ha scritto il libro “Ruhnama” (“Libro dell’anima”), una “revisione” dell’Islam, obbligatorio in tutte le scuole e nelle moschee e nelle cerimonie pubbliche, presente perfino negli internet café. Ha cambiato i nomi dei mesi e delle settimane, ha decretato che il periodo della sua reggenza fosse definito “il secolo d'oro” e si è fatto chiamare Turkmenbashi, Padre e Guida di tutti i turkmeni.
Berdymukhammedov non ha voluto operare immediati “strappi” e nella sua cerimonia di proclamazione era presente il Ruhnama. Poi lo ha però tolto dalle cerimonie pubbliche. Nell’aprile 2011 il libro è stato rimosso dal curriculum obbligatorio delle scuole secondarie.
Ma analisti osservano che il cambiamento è soprattutto formale: nelle scuole secondarie il libro è ancora materia di studio, seppure “non obbligatorio” e per una sola ora settimanale. Inoltre, soprattutto, il testo “sacro” è tra le materie di esame per l’accesso ai corsi universitari. Ad esempio, le materie del colloquio per l’accesso al corso di matematica, sono matematica applicata, informatica, sistemi informativi e tecnologia, matematica, fisica e il Sacro Ruhnama. Lo stesso è per biologia, geografia, psicologia e le altre materie. Persino l’Istituto Politecnico Turkmeno, considerato tra i migliori istituti del Paese e destinato a formare geologi e fisici per sfruttare il petrolio e le altre ricchezze del sottosuolo, richiede la conoscenza del Ruhnama.
Del resto, nel Parco della Memoria ad Asghabat c’è ancora il gigantesco monumento dedicato a questo libro (nella foto) e nel minareto della moschea Turkmenbashi Ruhy, dedicata all’ex presidente, ci sono ancora iscritti slogan come “Il Ruhnama è un libro santo, il Corano è il libro di Allah”. Sotto il vecchio presidente, gli imam che rifiutavano di porre il Ruhnama sullo stesso piano del Corano erano sottoposti a indagini e interrogatori di polizia.
Alcuni osservano che l’attuale presidente sta soltanto “sostituendo” l’oggetto del culto della personalità: nelle cerimonie pubbliche il Ruhnama, come testo di obbligatorio riferimento e citazione, è stato rimpiazzato dagli scritti di Berdymukhammedov su qualsiasi argomento, dalla salute alle piante medicinali all’economie alle corse dei cavalli. Anche i suoi ritratti giganteschi stanno via via sostituendo quelli di Niyazov.
Niyazov ha governato il Paese per 21 anni, dall’epoca sovietica sino all’improvvisa morte per infarto il 20 dicembre 2006. Il suo potere è stato tanto assoluto da essere definito “l’ultimo faraone” ed ha instaurato un esasperato culto della personalità. Oltre alle statue e agli onnipresenti manifesti che lo raffigurano, la propaganda di Stato lo ha glorificato come “profeta”. Ha scritto il libro “Ruhnama” (“Libro dell’anima”), una “revisione” dell’Islam, obbligatorio in tutte le scuole e nelle moschee e nelle cerimonie pubbliche, presente perfino negli internet café. Ha cambiato i nomi dei mesi e delle settimane, ha decretato che il periodo della sua reggenza fosse definito “il secolo d'oro” e si è fatto chiamare Turkmenbashi, Padre e Guida di tutti i turkmeni.
Berdymukhammedov non ha voluto operare immediati “strappi” e nella sua cerimonia di proclamazione era presente il Ruhnama. Poi lo ha però tolto dalle cerimonie pubbliche. Nell’aprile 2011 il libro è stato rimosso dal curriculum obbligatorio delle scuole secondarie.
Ma analisti osservano che il cambiamento è soprattutto formale: nelle scuole secondarie il libro è ancora materia di studio, seppure “non obbligatorio” e per una sola ora settimanale. Inoltre, soprattutto, il testo “sacro” è tra le materie di esame per l’accesso ai corsi universitari. Ad esempio, le materie del colloquio per l’accesso al corso di matematica, sono matematica applicata, informatica, sistemi informativi e tecnologia, matematica, fisica e il Sacro Ruhnama. Lo stesso è per biologia, geografia, psicologia e le altre materie. Persino l’Istituto Politecnico Turkmeno, considerato tra i migliori istituti del Paese e destinato a formare geologi e fisici per sfruttare il petrolio e le altre ricchezze del sottosuolo, richiede la conoscenza del Ruhnama.
Del resto, nel Parco della Memoria ad Asghabat c’è ancora il gigantesco monumento dedicato a questo libro (nella foto) e nel minareto della moschea Turkmenbashi Ruhy, dedicata all’ex presidente, ci sono ancora iscritti slogan come “Il Ruhnama è un libro santo, il Corano è il libro di Allah”. Sotto il vecchio presidente, gli imam che rifiutavano di porre il Ruhnama sullo stesso piano del Corano erano sottoposti a indagini e interrogatori di polizia.
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