Il Ramadan 'moderno' dell'Asia Centrale di oggi
Mentre le moschee si riempiono di grandi folle dal Kirghizistan al Kazakistan si moltiplicano le iniziative commerciali legate al mese sacro dei musulmani. E anche la maggior parte degli operatori telefonici offre servizi di elemosina elettronica, con Qr-Code approvati dalle amministrazioni religiose.
Astana (AsiaNews) - Sono sempre di più i fedeli dell’Asia centrale che osservano i riti musulmani, e quest’anno le moschee si riempiono di grandi folle di fedeli durante il mese del Ramadan, lasciando completamente vuote le sale dei ristoranti e dei bar durante la giornata. Gli esercenti stanno però imparando a usare con maggiore efficacia i mezzi di comunicazione più moderni, adattando i propri servizi alle necessità dei credenti.
Diventano sempre più organizzati i pasti antelucani del saḥūr, la colazione prima dell’alba, e dell’ifṭār, la cena dopo il tramonto del sole, che non si riduce certo ai datteri con cui Maometto interrompeva il digiuno serale. Sono molto popolari i menu Set i Kombo, i piatti combinati di molte pietanze, in varianti dalle 2 alle 15 persone, con proposte PP Kompleks per i bambini o quelle vegetariane, facilmente ordinabili da casa oltre che a disposizione nei locali.
In uno dei ristoranti centrali di Biškek si propone il saḥūr in variante self-service per 750 som, meno di 10 dollari, a cui si può accedere dall’1.30 alle 06 del mattino, riempiendosi il piatto per quante volte si riesce a consumare tutto il cibo. Quest’anno gli orari si adattano alle esigenze dei clienti, come ha spiegato il gestore Baktybek Kylyčbek uulu in un’intervista a Azattyk Azija, raccontando che ormai si lavora ininterrottamente dalle 18 alle 06. “Dopo la fine del Ramadan torneremo al solito orario dalle 9 alle 24, con le nostre serate musicali anche con pianoforte e violino, ma in questo mese si fa tutto in silenzio”, spiega Baktybek. Il suo ristorante è tra i più rinomati della capitale kirghisa e propone piatti Ifṭār-Set di vario genere anche a 1800 som, più di 20 dollari a persona.
Per chi osserva il Ramadan a casa, i negozi on-line propongono anche decori tematici, palloncini volanti con la scritta Ramazan o analoghi, ghirlande e composizioni luminose, e anche piatti con speciali disegni adatti alla devozione. Come conferma Gulnara, una commerciante di Halal Bazaar specializzata in decorazioni casalinghe, durante il mese del digiuno c’è una grande richiesta di questi addobbi: “Li chiedono soprattutto le donne, vogliono le lettere Ramadan Mubarak e i candelabri con scritte religiose, decorate da stelle e mezzaluna”; spesso non si riesce a indovinare i desideri dei clienti, così si inventano articoli nuovi come lo Smart-Tasbik, il rosario elettronico, un anello con Led-display e vibrazione, e i “tappeti intelligenti” e interattivi per le preghiere quotidiane in 5 lingue: kirghiso, kazaco, uzbeko, tagico e russo.
Il Ramadan non è ovviamente solo digiuno e decorazioni, ma anche aiuto ai bisognosi; anche in questo diverse compagnie dei Paesi centrasiatici vengono in aiuto a chi non riesce a recarsi ai tavoli delle raccolte di offerte. La maggior parte degli operatori telefonici offre servizi di elemosina elettronica, con Qr-Code approvati dalle amministrazioni dei musulmani, accompagnate da calendari devozionali e testi delle preghiere nelle lingue locali, evitando gli “arabismi”. In Kazakistan è attivo un sito dedicato alla carità Qurban, dove chi lo desidera può scegliere l’animale da sacrificare e pagare la somma corrispondente, per poi ricevere il resoconto audio e video della cerimonia.
Il muftì supremo del Kazakistan, Nauryzbaj kaži Taganuly, ha esortato gli imprenditori durante il Ramadan ad abbassare i prezzi di tutti gli articoli di interesse sociale e gli alimentari, offrendo sconti su particolari generi e offrendo gratis il pane al venerdì. Il responsabile dell’ufficio per gli affari religiosi di Astana, Sagynyš Žanabaj, ha raccomandato di “non trasformare l’Ifṭār-Dostarkhan in banchetti luculliani”. Di fatto il Ramadan è sentito dai fedeli centrasiatici come una grande festa, più che come periodo di penitenza e rinunce, sensazione aumentata quest’anno dalla coincidenza con la Festa della Donna dell’8 marzo. Ad Astana gruppi di donne si sono riunite per la cerimonia dell’Auyzašar, il termine kazaco per l’Ifṭār, festeggiando con un Bal Ramazan, un concorso artistico e di moda, con canti e balli dedicati anche alla festa della primavera del Nawruz, unendo la devozione al folclore e all’entusiasmo popolare.
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26/03/2020 08:15