Il Premio Sakharov a Naval’nyj è per aiutarlo a sopravvivere
Conferito per il suo “coraggio nella lotta per la libertà, la democrazia e i diritti dell’uomo”. Collaboratore del dissidente imprigionato: “Questo è stato davvero l’anno di Aleksej”. Cremlino all’attacco: “Un premio politico, che conferma come Naval’nyj sia la pedina di un piano globale contro la Russia”.
Mosca (AsiaNews) – Il Parlamento europeo ha assegnato all’oppositore russo Aleksej Naval’nyj il premio intitolato ad Andrej Sakharov “per la libertà di pensiero”, su proposta del Partito Popolare Europeo. È il massimo riconoscimento della Ue nel campo dei diritti dell’uomo. A favore del blogger russo, rinchiuso nel lager di Vladimir, hanno votato anche i liberali, “per il [suo] coraggio nella lotta per la libertà, la democrazia e i diritti dell’uomo”.
Un collaboratore di Naval’nyj, Ivan Ždanov, ha dichiarato a Radio Svoboda che il premio – conferito il 20 ottobre – non era atteso, vista la concorrenza delle donne afghane e dell’ex presidente della Bolivia. “È stata una piacevole sorpresa, un po' come giocare alla lotteria, perché non si sa come funzionano questi processi… penso che si tenga conto degli avvenimenti più importanti dell’anno trascorso, come è avvenuto per l’opposizione bielorussa dell’anno scorso o per il premio a Oleg Sentsov di tre anni fa, e questo è stato davvero l’anno di Aleksej”.
Ždanov non crede che le autorità libereranno Naval’nyj dopo questo riconoscimento: “Ma di certo lo aiuta, perché Putin e tutti gli uomini russi di potere hanno cercato di delegittimarlo in ogni modo, dicendo che è solo un blogger insignificante, rinchiuso per infrazioni economiche”.
Il politologo Leonid Gozman ha affermato a Currentime.tv che “anche se non lo libereranno finchè c’è Putin, almeno avrà qualche chance in più di non essere ucciso nel lager, se non altro per non attirare troppo l’attenzione”. Anche altri premiati, come il dissidente uiguro Ilham Tohti nel 2019, sono tuttora rinchiusi in prigione; Sentsov è stato invece scarcerato subito dopo aver ricevuto il premio.
Il riconoscimento europeo conferisce a Naval’nyj un profilo di livello mondiale. Il Cremlino ha reagito con le dichiarazioni del portavoce Dmitrij Peskov e di alcuni deputati della Duma: “Si tratta di un premio politico, che conferma come Naval’nyj sia la pedina di un piano globale contro la Russia”, suggerendo di uscire da tutte le assise europee a cui i russi ancora partecipano.
L’attivista per i diritti umani Zoja Svetova sostiene invece che “è una compensazione per il mancato Nobel della pace, un premio prestigioso andato in passato a Nelson Mandela, al dissidente sovietico Anatolij Marčenko dopo la sua morte in seguito a uno sciopero della fame, e anche ad altri grandi dissidenti russi come Sergej Kovalev e Ljudmila Alekseeva”. Come ha rimarcato un altro oppositore, il giornalista Lev Ponomarev, “viene confermata la tesi di Naval’nyj per cui occuparsi di politica in Russia significa anzitutto lottare per i diritti della persone, e che oggi stiamo tornando alle pratiche dell’epoca sovietica”.
L’avvocato francese di Naval’nyj nella contesa con Yves Rocher (per cui è stato incarcerato), Amelie Lefevre, congratulandosi con il suo assistito per il premio rivela anche “ci sono attualmente buone possibilità di vincere la causa in appello con la compagnia, per assenza di dolo”. La Yves Rocher avrebbe denunciato Oleg e Aleksej Naval’nyj con false accuse, e se venisse riconosciuta la loro innocenza questo potrebbe cambiare il destino del prigioniero anche in Russia (il fratello Oleg ha già scontato tre anni e mezzo di reclusione).
Naval’nyj non ha ancora potuto far conoscere il suo pensiero sulla decisione del Parlamento Ue, anche perché il suo nuovo status carcerario di “estremista” ha limitato ancor più le visite di parenti e avvocati.
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