18/12/2013, 00.00
INDIA
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Il Parlamento indiano approva il Lokpal bill contro la corruzione

Fonti cattoliche locali: "Un messaggio forte per l'India, dove la corruzione è endemica". Il passo odierno è importante perché è sostenuto anche "dalla classe media e dai giovani, una nuova generazione di persone istruite che vogliono cambiare le cose".

New Delhi (AsiaNews) - Dopo due anni di lotte e dibattiti, questa mattina il Parlamento dell'India ha approvato il Lokpal bill, il decreto anticorruzione chiesto a gran voce dall'attivista Anna Hazare e da ampie fasce della popolazione. La Lok Sabha (Camera bassa o "Casa del popolo") ha passato gli emendamenti al disegno di legge proposti ieri dalla Rajya Sabha (Camera alta o "Consiglio degli Stati"). Adesso il Paese dovrà attendere solo la ratifica del presidente, Pranab Mukherjee, perché il decreto diventi legge a tutti gli effetti. Secondo fonti cattoliche locali di AsiaNews, si tratta di un passo "molto importante, perché in India la corruzione è a tutti i livelli: dentro e fuori il governo. Oggi è stato lanciato un messaggio forte".

Il decreto prevede la creazione di una Lokpal, un'agenzia di garanzia a livello centrale, sostenuta da una serie di Loyakulta (difensori civici) a livello statale. I membri della Lokpal saranno un presidente e un massimo di otto funzionari, di cui la metà sarà composta da giudici. Il restante 50% dovrà essere scelto tra dalit (Scheduled Caste), tribali (Scheduled Tribe), minoranze e donne. Una volta costituita, tale istituzione avrà il potere di supervisionare tutti i cittadini sospettati di corruzione, inclusi i politici, i membri del governo e il primo ministro.

Secondo le fonti di AsiaNews, con questa mossa il Parlamento "ha lanciato un messaggio molto forte: in India stiamo facendo qualcosa di serio per fermare la corruzione, che è endemica. Stiamo assistendo a un cambiamento di mentalità, come testimonia anche il successo alle elezioni di Delhi del nuovo Aam Admi Party [Aap, "Partito dell'uomo comune"], che ha fatto della lotta contro la corruzione il suo cavallo di battaglia. I cittadini sono stanchi di questa situazione e lo dimostrano manifestando e chiedendo un cambiamento della società, anche ai livelli più alti".

Ancora più positivo è che "non solo la gente semplice, ma anche la classe media ha sostenuto questo decreto. Si tratta di persone istruite e di giovani, che hanno una formazione culturale, intellettuale e accademica: a volte in passato hanno dimostrato scarso interesse per la politica, ma adesso vogliono una 'rivoluzione'. Vuol dire che nel Paese si sta formando una nuova generazione che vuole fare la sua parte e cambiare le cose".

Infine, è significativo uno dei punti chiave del decreto: la Lokpal avrà il compito di supervisionare anche società ed enti che raccolgono denaro pubblico, che ricevono fondi dall'estero e le cui entrate superano una soglia massima prestabilita. Tuttavia, sono esclusi gli istituti che esercitano funzioni religiose o caritatevoli.

Il passo di oggi è stato definito "storico" da molti parlamentari, dopo la mancata approvazione nel 2011. All'epoca, il decreto passò alla Lok Sabha, ma venne fermato dalla Rajya Sabha.

 

 

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